Rinnovo CCNL Commercio Terziario nel 2022? Aumento a 130 euro? Occhio al 2023…

Rinnovo del Contratto Collettivo del Commercio Terziario Servizi, ci sarà nel 2022? Ci saranno gli aumenti di stipendio per i lavoratori di negozi, centri commerciali, uffici, servizi alle imprese?

Nel mese di settembre TuttoLavoro24.it si è confrontato con Confcommercio (clicca qui), la più grande organizzazione che firma il CCNL con Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, è quello che traspare è un clima di grande prudenza. Ma vediamo la situazione nel dettaglio.

Rinnovo CCNL Commercio Terziario 2022: cosa succede?

Perchè non arriva il rinnovo del Contratto Collettivo del Commercio? La situazione ci è stata spiegata proprio da Confcommercio: le imprese stanno attraversando una fase di grande incertezza legata ai consumi dove l‘unico punto fermo e sicuro sembra essere il rialzo continuo del costo dei prodotti energetici e dei beni ad esso collegati.

Rialzo che tiene fermi i consumi, specie in un periodo dell’anno – parliamo del quarto trimestre – dove le aspettative sono sempre alte, anche perchè a far da traino ci sono Black Friday e il Natale.

La conferma arriva, anche dal Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che in un’intervista al Corriere della Sera di qualche giorno fa ha denunciato che “da qui alla prima metà del 2023, almeno 120mila imprese del terziario sono a rischio, con la perdita di almeno 370mila posti di lavoro”, si tratta – aggiunge – “di una stima prudenziale che non tiene conto delle imprese più grandi”.

Aumenti Stipendio Contratto Commercio 2022: quali novità?

Intanto il CCNL e fermo dal 2019 e i lavoratori non vedono aumenti di stipendio da circa 4 anni: nel frattempo Covid e inflazione hanno eroso il loro potere d’acquisto. E allora che fare?

Un aumento di stipendio per tutti i lavoratori ci sarà. La stessa Confcommercio ce lo ha confermato, intende onorare gli impegni assunti col sindacato. Occorre che però all’orizzonte ci sia una schiarita.

Ecco quindi che entrano in gioco due variabili che potrebbero portare ad una chiusura. Entro la fine del 2022? Più probabile all’inizio del nuovo anno, sperando che l’inizio del 2023 faccia vedere scenari diversi e che ci consenta di poter andare a chiudere questa trattativa che per cause di forze maggiore si sta rimandando”.

La prima variabile è la risposta del mercato alla fase di rialzo inflattivo: le famiglie hanno, al momento, un atteggiamento prudente, specie verso i consumi “non obbligati”. Chiaro che dei risultati positivi nei prossimi mesi possono portare ad una ondata di ottimismo.

E poi c’è il Governo. Cosa intende fare Giorgia Meloni per difendere il potere d’acquisto di famiglie, lavoratori e pensionati? Intende ridurre davvero il prelievo fiscale su busta paga e cedolini? Andrà davvero a cancellare il Reddito di Cittadinanza così da ridurre anche quei consumi, provenienti da più di 1 milione di Carte RdC, tanto apprezzati dai piccoli commercianti? Ci sarà una conferma del tax credit contro il caro bollette anche per il Commercio? Domande a cui avremo risposte nei prossimi mesi, ma che ci faranno capire dove e quando di andrà a parare.

Rinnovo Contratto Commercio 2022: quali aumenti?

Quale potrà essere l’aumento di stipendio per i lavoratori del contratto del commercio e dei servizi una volta che sarà firmato? Anche qui risposte certe al momento non ce ne sono.

I sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, hanno sempre fatto sapere che le Imprese avrebbero messo sul piatto l’aumento in base all’indica Ipca.

Se così fosse, prendendo a riferimento l’ultima elaborazione ISTAT (clicca qui), l’indice IPCA è schizzato ad un 4,7% solo nel 2022. Osservando invece il quadriennio 2020-2023 – quello di interesse – l’IPCA arriva a 8,6%. Che si tradurrebbe in un ipotetico incremento dei minimi tabellari per i lavoratori di 129,94 euro per chi ha il 5° Livello. Quasi 130 euro di aumento quindi. Andrà davvero così?