Grazie al progetto Demetra, di cui Coldiretti è capofila insieme ad altre associazioni sociali, religiose e enti locali, 94 braccianti extracomunitari nel livornese sono stati messi in salvo dal rischio Caporalato.
Lo si apprende dal sito LivornoToday.it che spiega come tutto sia stato possibile con la collaborazione delle cooperative sociali, che hanno accompagnato i braccianti verso un percorso di formazione e informazione, indispensabile per far sì che vengano loro aperte le porte del lavoro regolare e di una vera integrazione sociale.
Un’azione che ha consentito di prevenire e stroncare sul nascere i fenomeni come lo sfruttamento del lavoro in Agricoltura, favorendo così il reinserimento lavorativo degli stranieri vittime o potenziali vittime di tratta nelle aziende agricole.
“Per Coldiretti – ha spiegato il presidente di Livorno, Simone Ferri Graziani – difendere l’immagine del made in Italy è da sempre un asset centrale, segno tangibile della piena assunzione di responsabilità che va oltre i confini del mondo agricolo. Il nostro ruolo è anche quello di tutelare le aziende che lavorano in trasparenza, con etica e legalità, eradicando quei casi dove invece queste condizioni vengono meno e che sono, nel nostro territorio, per fortuna isolati. Proprio per questo non vogliamo abbassare la guardia ma tenere altissima l’attenzione alla luce anche di una situazione congiunturale molto complicata”.
“Occorre rafforzare la catena della legalità in agricoltura – ha proseguito Ferri Graziani -, minacciata e indebolita dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto pochi centesimi. Questo bando ci ha consentito di collaborare con i partner privati del sociale per dare la possibilità a chi è a rischio sfruttamento di avere un’opportunità, ma vedrete – ha aggiunto – che anche le imprese potranno sfruttare questa opportunità potendo incrociare una richiesta di lavoro che ha un livello di formazione utile proprio al primo approccio con il mondo del lavoro che spesso manca”.