Bonus 3.000 euro, come funziona il rimborso delle Bollette? Quale documentazione dovrà essere acquisita dal datore di lavoro che decide di erogare un fringe benefit a titolo di rimborso delle spese di gas ed energia ai propri lavoratori dipendenti?
A fare il punto sulla normativa prevista dal recente Decreto Aiuti quater è il quotidiano Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“Il lavoratore dovrà presentare al datore di lavoro la documentazione che giustifichi la spesa sostenuta o, in alternativa, un’autocertificazione (in base al Dpr 445/2000) con la quale attesti il possesso della documentazione che prova il pagamento delle utenze, e gli elementi necessari per identificarle. Il datore dovrà acquisire anche una autocertificazione che attesti che le spese non siano state oggetto di richiesta di rimborso anche presso altri datori di lavoro”.
Insomma, se è vero che il Bonus fino a 3.000 euro che – lo ricordiamo – è esentasse, va a ristorare il lavoratore dipendente per il Caro Bollette, alla base di questo deve essere la documentazione relativa. Il lavoratore ha 2 strade: fornirla in copia al datore di lavoro oppure firmare una Autodichiarazione nella quale devono essere descritte le informazioni relative alle bollette (società fornitrice, numero identificativo della bolletta/e, importo fattura, ecc).
Bonus 3.000 euro, come funziona? Quando erogare?
Il Bonus 3.000 euro, che come detto rientra nella categoria dei cosiddetti Fringe benefit, può essere erogato a discrezione del datore di lavoro entro la fine del 2022.
Tuttavia in base a quanto previsto dalla normativa fiscale conta ciò che è stato corrisposto al lavoratore a tale titolo entro il 12 gennaio 2013, come anche visto in questo articolo.