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“Reddito di Cittadinanza, dal 2023 6 mesi di stop e 2 obiettivi”: conferma in TV

Con Meloni al Governo che fine fa il Reddito di Cittadinanza? Il dibattito politico intorno alla questione non intende arrestarsi, anzi, si infiamma sempre di più ora che la legge di bilancio si avvicina.

Si avvicina anche il 2023 e l’attuale Governo non ha mai nascosto di voler ridurre il numero di percettori del sussidio per favorire l’occupazione e, al contempo, risparmiare. Lo rivela alla luce del sole (anzi, alla luce degli studi televisivi) il capogruppo di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, invitato a parlarne alla trasmissione di Rete 4 Controcorrente dalla padrona di casa Veronica Gentili.

Qual è il progetto del governo? Toglierete il Reddito di Cittadinanza?” gli chiede in maniera diretta la giornalista nella puntata andata in onda in prima serata mercoledì 16 novembre:

Nel breve periodo non c’è tempo di rivedere tutte le posizioni del Reddito di Cittadinanza. Prendiamo alcune risorse preziose e le orientiamo su altri capitoli di spesa che in questo momento hanno bisogno di essere finanziati, tipo il Reddito di Cittadinanza che era nato per essere una norma transitoria, al massimo 3 anni. La persona intervistata nel video (un percettore di Scampia che racconta la sua difficoltà nel trovare un lavoro non sottopagato, ndr) dice che lo prende da 40 mesi, quindi cronicizzi un bisogno. Dovremmo darglielo per i prossimi 40 anni, quando invece doveva essere una forma transitoria? Quando uno finisce questo periodo ha un mese di pausa: se noi portiamo questo mese di pausa a 6 mesi si generano risparmi preziosi che noi quantifichiamo in più di 1 miliardo. In quei 6 mesi di pausa le persone continuano a cercare lavoro come fanno tutti gli altri italiani che non hanno un lavoro. Immagino che queste persone in questi mesi si siano formate e attivate e quindi proseguono a cercare un lavoro. […] I percettori RdC che conosco io sono persone che potrebbero lavorare ma che se percepiscono il reddito non sono più disposte a muoversi nemmeno di pochi chilometri e rifiutano se si tratta di prendere anche pochi euro.”

Insomma, se le persone che si trovano in condizioni di povertà continueranno a percepire il sussidio – anche se la legge andrà riorganizzata, ma non in questa Legge Finanziaria (la priorità va alle bollette, sottolinea Cattaneo), i 660 mila percettori occupabili dovranno mettersi all’opera: pare proprio che lo stop allungato a 6 mesi sia ormai cosa fatta.

Una pausa 6 volte più lunga (oggi lo stop tra un rinnovo e l’altro dura 6 mesi) che consentirà di raggiungere due obiettivi: al governo permetterà di risparmiare l’importo di 6 mensilità (da moltiplicare per tutti i percettori); ai percettori di avere più tempo per trovare un lavoro che possa aiutarli a vivere senza ricorrere all’assistenzialismo.

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