I braccianti agricoli potranno essere pagati tramite voucher: l’Esecutivo lo ha confermato nella bozza della Legge di bilancio approvata lunedì 21 novembre.
Un passo indietro di ben 5 anni, considerando che tale modalità di pagamento era stata abrogata nel 2017. Quello che cambia è l’elevazione del tetto massimo annuale del valore delle prestazioni a 10.000 euro, mentre in passato ci si era fermati a un massimo di 7 mila euro.
La reintroduzione porta con sé inevitabili conseguenze: prima fra tutte, l’impossibilità di avere accesso alla indennità disoccupazione una volta terminata l’attività lavorativa. Vediamo perché.
I braccianti agricoli il cui lavoro viene riconosciuto tramite voucher non avrebbero più accesso alla Disoccupazione agricola.
Il motivo è molto semplice: l’indennità di disoccupazione spetta ai soli lavoratori agricoli dipendenti; il voucher, al contrario, è un modo per ricompensare una prestazione accessoria.
Il lavoro accessorio pagato tramite voucher non è lavoro dipendente, pertanto le giornate di lavoro occasionale non rientrano nel conteggio delle 102 giornate minime necessarie per avere accesso alla disoccupazione.