Reddito di Cittadinanza abolito a partire dal 1° gennaio 2024 e un massimo di 8 mensilità percepite durante il 2023. E’ quanto prevede la bozza di Legge di bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri lo scorso lunedì.
Tuttavia a questa regola ‘ferrea’, che intende colpire i cosiddetti occupabili (circa 660mila persone secondo il Governo), non riguarderà i nuclei familiari con i soggetti cd. fragili. Vediamo cosa dice la bozza della Manovra.
TuttoLavoro24.it ha avuto modo di leggere la bozza della Legge di Bilancio ed è in grado di riportare ai suoi lettori i tratti salienti di un documento composto temporaneamente da 136 articoli.
In particolare sul Reddito di Cittadinanza è ora chiaro chi non sarà colpito dal taglio nel 2023. Insomma coloro che non riceveranno solo 8 mensilità (da gennaio a agosto 2023) ma beneficeranno di 12 mensilità del Reddito e sono i principali ’candidati’ a rientrare anche nel 2024, quando il RdC sarà sostituito da quello che dovrebbe chiamarsi Assegno di solidarietà.
Riceveranno 12 mensilità del RdC nel 2024, salvo il ’classico’ mese di stop dopo l’esaurirsi dei 18 mesi, i nuclei familiari già beneficiari caratterizzati dalla presenza di:
La lista più complessa sta proprio nella terza casistica. La disabilità infatti, per la legge italiana, non ha una definizione univoca. Ecco perchè occorre far riferimento alla elencazione prevista dal DPCM 5 dicembre 2013, espressamente citato dalla bozza della Legge di Bilancio.
Ecco l’elencazione completa delle Disabilità media, grave e di non autosufficienza che, salvo modifiche nell’iter parlamentare, dovrebbe garantire l’erogazione del RdC anche nel 2023 ai nuclei già beneficiari e in possesso dei requisiti ordinari di accesso: