Bonus 200 euro, sono 1 su 5 i professionisti ordinistici ad aver chiesto l’aiuto anti inflazione previsto dal primo Decreto Aiuti: primi fra tutti gli avvocati.
Mentre INPS lavora le domande di Bonus 200 euro di autonomi e partite IVA, i primi numeri su quali e quanti professionisti abbiano fatto istanza per le due indennità (bonus 200 e 150 euro) iniziano a circolare.
Secondo i dati aggiornati al 22 novembre scorso registrati da Adepp e altre Casse previdenziali, sarebbero circa 320 mila i professionisti ad aver chiesto l’aiuto perché nel 2021 hanno dichiarato un reddito complessivo inferiore ai 35 mila euro (il requisito per l’accesso al bonus 200 euro).
Il 62% di questa platea, inoltre, (circa 188 mila persone), nello stesso anno è rimasta al di sotto dell’ulteriore soglia dei 20 mila euro che dà diritto a richiedere anche l’indennità aggiuntiva una tantum di 150 euro, portando il sussidio a 350 euro totali.
È quanto riporta Il Sole 24 Ore nell’edizione in edicola lunedì 28 novembre. Vediamo nel dettaglio.
La classifica dettagliata delle categorie di professionisti che hanno richiesto i bonus da 200 e 150 euro la riporta il quotidiano:
Come si evince dalla figura, il numero più alto di domande per i Bonus da 200 e 150 euro proviene dagli avvocati: si tratta di quasi un terzo delle domande totali, oltre 95 mila (93.725 le istanze ammesse).
Gli avvocati iscritti all’ordine sono circa 240 mila, ciò significa che il 40% di loro nel 2021 ha guadagnato meno di 35 mila euro. Senza contare che in 65 mila si sono candidati per il bonus da 150 euro, avendo quindi dichiarato un reddito inferiore ai 20mila euro.
Seguono distanziati, gli architetti e ingegneri iscritti a Inarcassa, con oltre 63 mila domande, più della metà per i 350 euro totali. La terza categoria più numerosa è quella degli psicologi con oltre 30 mila richieste.
Sul lato opposto della scala, come prevedibile, troviamo i notai: solo 40 istanze presentate (tutte accolte), di cui 28 per il bonus riservato a chi è sotto i 20mila euro di reddito. Non tantissime nemmeno le domande giunte dagli agrotecnici (1.102) e dai periti agrari (1.390 istanze).