Gli arretrati della scuola previsti dall’accordo del rinnovo dei contratti, firmato lo scorso 11 novembre, spettano a tutto il personale del comparto scuola, docenti e ATA.
Gli aumenti sono consistenti perché includono 4 anni di arretrati (dal 2019 al 2022) e arriveranno la prossima settimana secondo queste rivelazioni. Tuttavia, ne ha diritto anche chi a dicembre non sarà in servizio e che quindi non riceverà la busta paga.
Vediamo quali sono i casi ibridi in cui il personale della scuola ha comunque diritto agli arretrati, pur non lavorando più.
Arretrati Scuola 2022: li prendo se non lavoro?
Come specificato da NoiPA, gli arretrati saranno accreditati sul conto corrente di tutto il personale di ruolo in servizio dal 1° gennaio 2019 in proporzione al periodo di lavoro effettuato.
Ma da allora sono passati quasi 4 anni e ci può quindi essere il caso di chi non è in più in servizio. Nonostante ciò, il diritto a percepire gli arretrati rimane, dato che questi hanno decorrenza, appunto, dal 2019.
Pertanto, rientra tra coloro che godranno degli arretrati anche:
- chi è andato in pensione;
- chi ha un contratto a tempo determinato;
- chi non ha la ricostruzione di carriera;
- i supplenti brevi (che però non li riceveranno a dicembre);
- il personale con contratto cessato.