Assegno Unico figli, da febbraio arrivano le maggiorazioni previste dalla Legge di Bilancio 2023 ma anche l’adeguamento dell’Assegno all’inflazione. Novità che fanno salire l’importo mensile. Ma vediamo in quali casi e per chi.
Maggiorazioni Assegno Unico 2023, quali sono?
Le Maggiorazioni sugli importi mensili dell’Assegno Unico sono stati previsti e finanziati dalla Legge 197/2022, vale a dire la Manovra di Bilancio 2023.
La nuova normativa prevede che l’importo “standard” dell’assegno sia maggiorato del 50% per ciascun figlio fino ad 1 anno età, a prescindere dall’Isee.
La maggiorazione del 50% spetta anche per i nuclei familiari con almeno tre figli per ciascun figlio di età compresa tra 1 e 3 anni, a condizione che l’Isee non superi i 40mila euro.
Novità sull’importo ci saranno anche per la famiglie con figli disabili over 18enni come indicato dallo stesso Istituto previdenziale in un comunicato di fine anno.
Assegno Unico 2023: rivalutazione importi
Gli importi dell’Assegno Unico nel 2023 saranno soggetti anche della rivalutazione legata all’aumento del costo della vita, vale a dire all’Inflazione.
Il tasso che sarà applicato e che eleverà le somme sarà ufficializzato da un decreto ministeriale da emanarsi entro la metà di gennaio. Sulla base di quanto emerso dai documenti governativi correlati dalla Manovra di bilancio si può stimare con un elevato margine di certezza che l’adeguamento sarà del 7,3%, il medesimo applicato alle Pensioni.
L’adeguamento sarà applicato sugli importi base, a partire dall’Assegno unico pagato a febbraio e, nel caso, verranno corrisposti da Inps anche eventuali arretrati e/o conguagli. Gli incrementi disposti dalla Legge 179/2022 sono infatti previsti «a decorrere dal 1° gennaio 2023». Ciò comporterà inevitabilmente il diritto della famiglie a dei conguagli.
