Pensioni, nel 2023 tutti gli assegni pensionistici aumentano notevolmente grazie alla rivalutazione in base all’inflazione. Certo, non tutti aumenteranno allo stesso modo.
Il tasso di inflazione è fissato al 7,3%, tasso di cui aumenteranno anche le pensioni fino a 4 volte il minimo pensionistico (fissato a 525,38 euro). Quelle che superano 4 volte il minimo, invece, non aumenteranno in misura piena rispetto all’inflazione, ma è prevista una perequazione a fasce.
A godere di un ulteriore incremento saranno, invece, le pensioni minime. Vediamo nel dettaglio.
Le sole pensioni minime, come detto, non godranno solo dell’aumento del 7,3% mensile ma anche di un ulteriore incremento.
Tale secondo aumento farà levitare l’importo notevolmente, portandolo in alcuni casi anche a 600 euro mensili, accontentando dunque le richieste di Forza Italia. Scende nel dettaglio Il Sole 24 Ore:
“Per il 2023, è prevista una clausola particolare volta a tutelare i pensionati con importi fino al trattamento minimo. Infatti, il valore definitivo per il 2022 – pari a 525,38 euro – oltre a essere adeguato del 7,30%, viene ulteriormente incrementato dell’1,50%, portando l’assegno al valore di 572,20 euro. Se l’età del pensionato dovesse risultare non inferiore a 75 anni, l’ulteriore aumento viene innalzato al 6,40% (in luogo dell’1,50%) portando l’assegno a circa 600 euro.”
In pratica, nel 2023 l’assegno minimo per i pensionati under 75 passa da 525,38 euro a 572,20 euro: un aumento mensile di circa 38,35 euro ottenuto grazie all’adeguamento all’inflazione a cui si somma un ulteriore aumento di circa 8,45 euro (l’1,5% calcolato sulla pensione già aumentata del 7,3%).
Ma i più fortunati saranno i pensionati più anziani, ossia coloro che superano i 75 anni di età: per loro, ai 38,35 euro di aumento provenienti dall’adeguamento all’inflazione vanno aggiunti, limitatamente al 2023, circa 36 euro frutto del 6,4% in più (calcolato sulla pensione già adeguata all’inflazione), per un totale di 599,81 euro al mese e un aumento mensile di quasi 75 euro.