Giornate importanti quelle che attendono colf, badanti e babysitter e i loro datori di lavoro. Se i domestici riceveranno degli aumenti, infatti, le famiglie che danno loro un’occupazione devono garantire tali importi rispettando un paio di scadenze.
Vediamo nel dettaglio di che si tratta, così come le riporta Il Messaggero in edicola lunedì 9 gennaio.
Busta paga domestici: contributi e aumenti
La prima scadenza è fissata per domani. Entro martedì 10 gennaio, infatti, i datori di lavoro domestico devono versare i contributi relativi al quarto trimestre 2022 per il lavoro svolto da colf, badanti e babysitter. Il pagamento può avvenire online o con l’avviso di pagamento di PagoPa.
Da mercoledì 18 gennaio, inoltre, ci sarà un ulteriore esborso per le famiglie che hanno colf, badanti o babysitter alle loro dipendenze: dal 18, infatti, scatta l’aumento dello stipendio minimo dei collaboratori domestici.
Se per le famiglie che già versavano una paga mensile superiore al minimo sindacale non ci sarà alcuna conseguenza, quelle che invece pagano il minimo sborseranno un aumento di quasi il 10 per cento: l’incremento sarà infatti pari all’80% dell’inflazione per le retribuzioni minime.
Riprendendo l’esempio che fa Il Messaggero, una badante convivente che oggi prende poco più di mille euro, una volta applicato l’incremento guadagnerà circa 1.120 euro, senza tenere conto dei contributi: per le famiglie si tratta dunque di una spesa aggiuntiva annua che si aggira tra i 1.500 e i 2 mila euro.
Per questo motivo, “i rappresentanti dei datori di lavoro domestico chiedono di diluire gli aumenti spalmandoli sull’anno, in modo da non costringere all’angolo le famiglie e in particolare quelle con anziani“, fa sapere il quotidiano.