Riforma dello Sport 2023, slitta tutto al 1° luglio. Le disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici e sul lavoro sportivo in generale sono rinviate di sei mesi.
L’ufficialità arriva con l’approvazione e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (n. 303 del 29.12.2022) del DL 29/12/2022 n. 198 (c.d. “milleproroghe”). Vediamo nel dettaglio le nuove disposizioni riguardo la tassazione del lavoro sportivo.
Riforma Sport 2023: come cambia il lavoro sportivo
Le disposizioni intaccano e modificano il D.Lgs. n. 36/2021. Riguardo il lavoro sportivo, vengono modificati gli articoli da 13 a 26.
Le disposizioni recano, in particolare, modifiche al regime contributivo e fiscale dei lavoratori sportivi e chiariscono la distinzione tra l’area del professionismo e l’area del dilettantismo, attraverso l’introduzione di una specifica disciplina del rapporto di lavoro sportivo nell’area del dilettantismo.
Tra queste, una modifica importante riguarda l’articolo 24 che prevede che, fino a 15 mila euro, non siano soggetti ad alcuna imposizione fiscale:
- né i compensi di lavoro sportivo nell’area del dilettantismo;
- né i compensi degli atleti di età inferiore a 23 anni nell’ambito del settore professionistico.
Nel caso in cui i compensi annui superino la soglia di 15.000 euro, è soggetta a tassazione la sola parte eccedente. Tali disposizioni, ricordiamo, entreranno in vigore dal 1° luglio 2023: fino ad allora rimarranno valide le regole attuali.
Dato che si tratta di un decreto legge non è escluso che nel corso dell’iter di approvazione non siano inserite ulteriori modificazioni al testo del d.lgs. 36/2021.