Benzinai: sciopero 2 giorni “congelato”. Cosa significa?

Benzina

Sciopero dei Benzinai “congelato”. E’ questa la decisione comunicata nel pomeriggio di oggi dalle organizzazioni di rappresentanza delle imprese del settore Faib, Fegica, Figisc/Anisa dopo aver avuto un colloquio, stamane con il Governo.

Al centro della questione il Decreto Trasparenza che impone alle stazioni di servizio l’esposizione di un prezzo medio del carburante e la proclamazione dello sciopero per le giornate del 25-26 gennaio 2023.

“Apprezzato il chiarimento avuto con Governo – si legge in una nota – che ripristina una verità inequivocabile: i gestori non hanno alcuna responsabilità per l’aumento dei prezzi, né per le eventuali pretese speculazioni di cui si è parlato. Per quello che riguarda le organizzazioni dei benzinai, le polemiche finiscono qui“.

Secondo i Benzinai si apre, ora, “un percorso che può portare a rivalutare anche lo sciopero proclamato per fine mese, al momento congelato seppure con la riserva per una sua sospensione in funzione dell’esame del testo del decreto una volta emanato“.

Insomma il Governo si è impegnato a rivedere il Decreto che ancora non è uscito sulla Gazzetta Ufficiale e dall’altra parte i Benzinai, pur confermando lo sciopero, ha deciso di metterlo in stand-by e rinviare ogni decisione al 17 gennaio, data in cui ci sarà un primo incontro tecnico ed entro la quale saranno già noti i contenuti del Decreto.

“Ora è il momento di lavorare seriamente per restituire efficienza e piena legalità alla rete – si legge ancora nella nota -. Già nei prossimi giorni, le organizzazioni dei gestori si rendono disponibili ad affrontare i temi sul tavolo e a individuare strumenti anche normativi utile ad affrontare sia la contingenza che soprattutto la prospettiva”.