Una parte dei percettori del Reddito di Cittadinanza in questi giorni sta ricevendo degli sms di convocazione presso il proprio Comune di residenza.
Coloro ai quali viene accolta la domanda del Reddito di Cittadinanza, infatti, sono tenuti a sottoscrivere il Patto per il Lavoro e a dare la loro immediata disponibilità a lavorare, ossia a sottoscrivere la DID. Per farlo, i percettori sono convocati dal centro per l’impiego per effettuare la presa in carico. La convocazione però non arriva in simultanea all’accoglimento della domanda Inps, ma può arrivare anche mesi dopo.
In alcuni casi la convocazione avviene anche presso il proprio Comune. Ed è quello che sta succedendo in questi giorni ad alcuni percettori. Ma perché il Comune convoca i percettori RdC? Vediamo nel dettaglio.
Insieme alla sottoscrizione del Patto per il Lavoro, i beneficiari del Reddito di Cittadinanza che non hanno i requisiti per essere esonerati (art. 4 DL n. 4/2029), sono tenuti anche a offrire la propria disponibilità ai PUC, ovvero i Progetti Utili alla Collettività nel comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16.
Inoltre la recente legge di Bilancio stabilisce dal 2023 che i comuni devono prendere in carico i percettori non più nella misura di 1/3 della totalità ma al 100%.
Ed è proprio per queste motivazioni che numerosi percettori, nei giorni scorsi, hanno ricevuto un sms di convocazione dal proprio Comune. La conferma ci arriva dai nostri lettori:
In entrambi i casi specifici, la convocazione è fissata per mercoledì 18 gennaio. In alcuni comuni i PUC sono già ben avviati, mentre in altri l’avvio sta procedendo più a rilento.
Le prestazioni sociali dei percettori saranno a titolo gratuito, poiché svolte nell’ambito di un rapporto previdenziale che comporta l’esborso di un sussidio, che non comporta l’instaurazione di un rapporto di lavoro.