Assegno Unico, nel 2023 sono previste delle nuove maggiorazioni per i nuclei familiari numerosi, con tre o più figli a carico, con la presenza di almeno un figlio in età compresa tra uno e tre anni.
Rientra tra le misure inserite nella Legge di Bilancio 2023 pensate dal Governo per favorire le famiglie e la natalità. Tuttavia, non tutte le famiglie che hanno 3 figli, pur rispettando i requisiti indicati nel comunicato stampa INPS del 30 dicembre 2022, avranno diritto alle maggiorazioni. Vediamo.
Assegno Unico 2023, quali aumenti?
In particolare, da febbraio 2023 è previsto:
- l’aumento del 50% della maggiorazione forfettaria, per i nuclei con almeno 4 figli, che sale a 150 euro mensili a nucleo;
- l’aumento del 50% dell’assegno per i nuclei familiari numerosi, con tre o più figli a carico, limitatamente ai figli di età compresa tra uno e tre anni per i quali l’importo spettante per ogni figlio aumenta del 50%, per livelli di ISEE fino a 40.000 euro;
- l’aumento del 50% dell’assegno, da applicare agli importi spettanti secondo le fasce ISEE di riferimento, per i nuclei familiari con figli di età inferiore a 1 anno.
Assegno Unico 2023, quando non spettano le maggiorazioni?
Nonostante quanto detto sopra, ci sono delle caratteristiche del nucleo familiare che possono limitare l’accesso alle maggiorazioni. È il caso di una famiglia in cui i figli non sono tutti a carico dello stesso genitore. Lo spiega direttamente INPS a un percettore, tramite social:
In pratica, stando a quanto dichiara INPS, la maggiorazione del 50% per i nuclei familiari che hanno più di 3 figli spetta solo se questi sono a carico tutti dello stesso genitore: se un figlio fosse a carico del padre e gli altri 2 della madre (come nel caso in esame), la maggiorazione non spetta.