HomeEvidenzaCarta Acquisti gennaio 2023, quando arriva la Ricarica?

Carta Acquisti gennaio 2023, quando arriva la Ricarica?

La Carta Acquisti è prorogata al 2023 e rientra tra i bonus per le famiglie più indigenti, ossia quelle che versano in difficoltà economiche.

Nel 2022, il limite ISEE che dava diritto alla Carta Acquisti era pari a 7.120,39 euro: nel 2023 la soglia aumenta dunque di 519,79 euro come scritto qui. Di conseguenza, aumenta anche il numero di persone che potrà fare domanda perché rientrante nel nuovo limite ISEE.

Le categorie che ne hanno accesso sono:

  • cittadini over 65;
  • famiglie con figli a carico che hanno meno di 3 anni.

Carta Acquisti 2023, importo in questi mesi

La Carta Acquisti o (Social Card), è una carta prepagata postale, riconosciuta dallo Stato, che dà diritto a 40 euro mensili. Tuttavia, l’importo non arriva tutti i mesi visto che la ricarica è bimestrale.

Ciò significa che Poste Italiane ricarica la Carta Acquisti ogni 2 mesi con 80 euro da spendere nell’acquisto di alimentari, farmaci e parafarmaci e nel pagamento delle utenze domestiche. Nel dettaglio, la ricarica avviene nei mesi dispari, quindi:

  • a gennaio;
  • a marzo;
  • a maggio;
  • a luglio;
  • a settembre;
  • a novembre.

La ricarica di gennaio potrebbe tuttavia slittare a febbraio. Vediamo perché.

Carta Acquisti gennaio 2023: quando arriva la ricarica?

Gennaio è il mese in cui si rinnova l’ISEE. In alcuni casi l’aggiornamento è facoltativo, ma per chi percepisce prestazioni sociali e desidera continuare a percepirle rinnovare l’ISEE è obbligatorio.

L’obbligo vale quindi anche i possessori della Carta Acquisti, che devono necessariamente aggiornare il modello ISEE 2023 entro il 31 gennaio 2023 con i redditi e le giacenze medie dell’anno 2021.

Una volta compilata la DSU e ottenuto l’ISEE, INPS acquisirà automaticamente nei propri archivi i nuovi valori 2023 così da favorire l’erogazione della prima di ricarica dell’anno che dovrebbe realizzarsi dopo la metà di febbraio 2023: prima di disporre i pagamenti, infatti, l’Istituto deve aspettare di aver acquisito tutti i dati aggiornati.

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