HomeEvidenzaDocenti e ATA, a febbraio -500 euro di Stipendio: il motivo

Docenti e ATA, a febbraio -500 euro di Stipendio: il motivo

Docenti e ATA, lo stipendio di febbraio è già in lavorazione ma per i lavoratori della scuola ci potrebbero essere amare sorprese. Per via del conguaglio fiscale, infatti, il prossimo sarà un mese abbastanza difficile dal punto di vista economico. Vediamo i dettagli.

Docenti e ATA stipendio febbraio 2023: i conguagli

I conguagli fiscali e previdenziali che lo Stato effettua a febbraio potranno essere sia a debito che a credito e di vario tipo:

  • conguaglio del trattamento integrativo;
  • conguaglio irpef;
  • calcolo addizionali locali;
  • conguagli previdenziali, che spettano a dipendenti pubblici e della scuola;
  • addizionale dell’1% INPS per i redditi superiori a 48.279 euro.

Per i dipendenti della scuola, ahimè, non andrà a credito, bensì avranno in generale un debito tra i 200 e i 500 euro. Non tutti però: i più penalizzati saranno i docenti di ruolo. I precari avranno invece un conguaglio praticamente a pareggio: questo perché i docenti a tempo determinato hanno già delle ritenute previdenziali maggiorate e quindi hanno già versato.

Stipendio docenti e ATA febbraio 2023: le voci

A febbraio non verrà pagato l’assegno che incrementa tutte le retribuzioni dell’1,5% previsto dalla Legge di Bilancio 2023. Tuttavia il personale scolastico si vedrà riconosciuta l’esenzione contributiva, ossia il taglio della quota:

  • del 2% per imponibili previdenziali fino a 35 mila euro;
  • del 3% per imponibili previdenziali sotto i 25 mila euro.

In questo modo diminuiranno i costi per il datore di lavoro e, di conseguenza, aumenterà il reddito a disposizione del lavoratore. Senza che questo intacchi la pensione futura. I contributi, infatti, verranno riconosciuti in via figurativa ma continueranno a mantenere lo stesso valore, pertanto la pensione non calerà.

Tra le altre voci che influiscono sul cedolino paga di febbraio di docenti e ATA troviamo, inoltre:

  • lo stipendio tabellare, ossia la voce principale del rateo stipendiale, il cui importo è legato alle tabelle stipendiali vigenti e allegate al CCNL del Comparto scuola/Istruzione;
  • l’indennità integrativa speciale (IIS), un quantum finanziario corrisposto mensilmente (e anche nella tredicesima) a tutti i profili professionali, avente la finalità di adeguare lo stipendio tabellare all’aumento del costo della vita (dal 2003 è conglobata nella voce stipendio tabellare);
  • l’indennità di vacanza contrattuale, erogata dallo Stato nei periodi intercorrenti tra la scadenza di un CCNL di comparto e la sottoscrizione del successivo per rimpiazzare gli aumenti contrattuali non ancora in vigore;
  • l’elemento perequativo, per dare sostegno ai redditi più bassi (va dai 3 ai 19 euro mensili);
  • il Bonus 100 euro Ex Renzi, che spetta per i redditi annui fino a 15 mila euro;
  • le ritenute previdenziali, fiscali e sindacali (queste ultime solo nel caso in cui il lavoratore sia iscritto ad un sindacato e/o associazione sindacale);
  • eventuali conguagli fiscali e/o previdenziali;
  • aliquote IRPEF applicate in busta paga;
  • ulteriori voci accessorie come la retribuzione professionale per il personale docente, il compenso individuale accessorio, l’indennità di direzione ATA e la valorizzazione professionale ATA.
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