Bonus 100 euro Ex Renzi, a chi non spetta nel 2023?

Bonus Euro soldi

Bonus Ex Renzi, una parte dei beneficiari sta aspettando il conguaglio o l’importo esatto proprio in questi giorni di fine gennaio. Ma chi sono i beneficiari? Chi è che ha diritto al nuovo Bonus Irpef di 100 euro che dal 2020 sostituisce il Bonus Renzi di 80 euro?

Il nuovo bonus Irpef, o trattamento integrativo, ammonta a 1.200 euro annui e spetta ai lavoratori in busta paga o ai percettori di indennità di disoccupazione agricola e NASpI. Ma non a tutti. Vediamo nel dettaglio chi ha diritto al Bonus 100 euro.

Bonus 100 euro, a chi spetta?

Il DL 3/2020 (convertito con legge numero 21 del 2 Aprile 2020) ha istituito il nuovo Bonus Irpef da 100 euro in sostituzione del Bonus Ex Renzi di 80 euro.

Il nuovo trattamento integrativo, come accennato sopra, spetta ai percettori di indennità di disoccupazione e ai lavoratori. In dettaglio, è riconosciuto a:

  • lavoratori dipendenti pubblici e privati;
  • lavoratori in cassa integrazione;
  • lavoratori percettori dell’Ape Sociale;
  • sacerdoti;
  • soci delle cooperative;
  • lavoratori socialmente utili;
  • co.co.co.;
  • titolari di stage, borse di studio o formazione professionale.

Tuttavia, per avere accesso al Bonus 100 euro Ex Renzi occorre che tali soggetti elencati rispettino dei requisiti reddituali. Vediamo.

Bonus 100 euro Ex Renzi, quale reddito per averlo?

Il nuovo trattamento integrativo spetta sì ai percettori di disoccupazione e ai lavoratori sopra elencati, ma non alla totalità dei soggetti. Hanno diritto al nuovo Bonus, infatti, i soggetti che:

  1. non sono incapienti, ossia a tutti i contribuenti, che hanno un’imposta irpef lorda superiore a quella della detrazione irpef per lavoro prevista dal TUIR, articolo 13 comma 1;
  2. abbiano un reddito presunto annuale 2023, che potrà variare da un minimo di 8.174 euro a 15.000 euro, per 365 giorni di detrazione fiscale.

Ciò significa che solo chi ha un reddito annuo complessivo tra gli 8.174 e i 15 mila euro riceverà il Bonus 100 euro, in busta paga se lavoratore o direttamente sul proprio c/c se disoccupato percettore di indennità. Chi sta sotto la soglia minima, infatti, rientra nella no tax area, in cui le detrazioni da lavoro spettanti sono superiori all’imposta dovuta e pertanto non si pagano le tasse.

Al contrario, i contribuenti che percepiranno un reddito tra 15.001 euro e 28.000 euro avranno diritto al nuovo trattamento integrativo, solo se la somma delle seguenti detrazioni (di seguito indicate) sia di ammontare superiore all’imposta lorda:

  1. detrazioni per lavoro dipendente;
  2. detrazioni per i carichi di famiglia;
  3. le detrazioni per gli interessi passivi su mutui relativi a terreni ed abitazione principale acquisiti entro il 31 dicembre 2022;
  4. le detrazioni per le spese di ritrutturazione e riqualificazione energetica sostenute fino al 31 dicembre 2022.

Pertanto, da gennaio 2023, tutti i lavoratori dipendenti e i disoccupati in NASpI avranno diritto al Bonus Ex Renzi solo se rispetteranno i limiti di reddito sopra indicati (tra 8.174 e 15.000 euro). Se l’imponibile fiscale in busta paga non rientra nel range è bene revocare dalla busta il trattamento integrativo, per poi eventualmente recuperarlo sulla dichiarazione dei redditi dell’anno 2024.