Assegno Unico, il pagamento degli arretrati è sempre garantito fuorché se, in un caso specifico, si presenta domanda in ritardo.
Chi prende l’Assegno Unico integrato al Reddito di Cittadinanza non deve presentare la domanda per la prestazione per i figli a carico: il pagamento arriverà in automatico da INPS poco dopo aver accreditato la ricarica mensile del sussidio.
A tale regola c’è solo un’eccezione: per assicurarsi il pagamento dell’Assegno Unico nel mese di sospensione del RdC, infatti, la domanda va presentata. In questo caso e solo per il mese di stop, il pagamento arriverà sull’IBAN. Occorre però rispettare delle tempistiche ben precise.
Arretrati Assegno Unico, spettano per mese di stop RdC?
La domanda per ricevere il pagamento dell’Assegno Unico durante il mese di stop del RdC va presentata il mese prima della sospensione del Reddito di Cittadinanza, così che INPS possa pagare senza problemi durante il mese di competenza. Per esempio, se il mese di sospensione RdC cade a maggio, la domanda di Assegno va presentata ad aprile.
Ma che succede se non si rispetta la procedura e si fa domanda in ritardo? Soprattutto, in caso di domanda presentata in ritardo spettano gli arretrati?
A sciogliere ogni dubbio è direttamente INPS, che tramite social risponde a un utente che si trova proprio nella situazione sopra descritta:
La risposta è negativa: per accaparrarsi la somma per i figli a carico nel mese in cui RdC è sospeso, la domanda di Assegno Unico va presentata tassativamente il mese precedente allo stop perché in nessun caso si avrà diritto agli arretrati.
Pertanto, considerando che dopo 18 mesi di percezione occorre obbligatoriamente aspettare un mese prima di rinnovare il sussidio, è bene calcolare in anticipo quando cadrà lo stop così da farsi trovare pronti quando bisognerà presentare domanda di Assegno Unico a INPS. L’Istituto, infatti, non ammetterà ritardi.