Bonus 150 e 200 euro, NASpI e ISEE, c’è una scadenza da rispettare se non si vuole perdere il pagamento delle prime tre prestazioni e di tutte quelle riconosciute tramite ISEE.
Proprio per via di alcune scadenze, il mese di gennaio fa sempre da spartiacque. Ma vediamo nel dettaglio.
Bonus 150 e 200 euro, scadenze entro quando?
Il pagamento del Bonus 150 euro anti-inflazione interessa varie categorie di percettori. I beneficiari del Reddito di Cittadinanza, i pensionati e i lavoratori dipendenti lo hanno già riscosso, così come i lavoratori domestici.
I percettori di disoccupazione (agricola, NASpI e DIS-COLL), delle indennità COVID, i lavoratori autonomi e occasionali e gli incaricati delle vendite a domicilio lo prenderanno a febbraio 2023 in automatico.
Invece, riceveranno il pagamento a febbraio ma previa presentazione della domanda a INPS:
- i collaboratori coordinati e continuativi privi di pensione e con contratto attivo al 18 maggio 2022;
- gli assegnisti di ricerca;
- i dottorandi con borsa di studio;
- i lavoratori stagionali e gli intermittenti con almeno 50 giornate di lavoro nel 2021;
- i lavoratori dello spettacolo sia autonomi che dipendenti iscritti al Fondo pensione per i lavoratori spettacolo con all’attivo 50 giornate di contributi versate nel 2021.
I requisiti sono stati indicati nella circolare INPS 16 novembre 2022, n. 127, così come il termine per presentare la domanda: la scadenza è fissata al 31 gennaio 2023. INPS non accetterà alcuna istanza fatta pervenire dopo il termine.
Anche chi intende ricevere il Bonus 200 euro dagli enti bilaterali deve presentare domanda entro il 31 gennaio 2023. In questo caso non si tratta del Bonus anti-inflazione, ma di un contributo riservato ai lavoratori delle imprese artigiane di Marche, Veneto, Sardegna e Campania per aiutarli a sostenere i costi dei rincari energetici.
ISEE per RdC e Assegno Unico: le scadenze
Anche la scadenza per il rinnovo dell’ISEE è fissata al 31 gennaio 2023, ma non per tutte le prestazioni.
Per esempio, per avere accesso al Reddito di Cittadinanza e non rischiare lo slittamento della ricarica di febbraio occorre presentare l’ISEE, appunto, entro il 31 gennaio 2023. Il sussidio rimarrà sospeso fino a quando INPS non verrà in possesso dell’ISEE aggiornato al 2021 (l’ISEE fa sempre riferimento alla situazione economica di 2 anni prima).
La stessa deadline vale per la Carta Acquisti e i Bonus sociali: se si vuole averne accesso, bisogna che l’ISEE sia rinnovato e presentato a INPS entro il 31 gennaio 2023.
Scadenza più lunga, invece, per chi intende aggiornare o presentare ex novo l’ISEE ai fini dell’Assegno Unico. In questo caso c’è un po’ più di tempo: il rinnovo va effettuato entro il 28 febbraio 2023.
NASpI 2023, scadenze per chi?
Anche qualche percettore della NASpI deve tenere a mente la scadenza del 31 gennaio. Si tratta di coloro che, per non incorrere nella sospensione dell’indennità, devono comunicare il reddito presunto per l’anno in corso, anche se pari a zero, tramite il modello NASpI-Com.
Sono tenuti a farlo i percettori NASpI che:
- producono reddito da lavoro autonomo perché titolari partita Iva, anche se iscritti a ordini professionali (il reddito annuo presunto, per godere della disoccupazione, non deve essere superiore a 4.800 euro);
- sono iscritti alla Gestione separata Inps;
- hanno un ruolo in una società di persone/capitali;
- sono iscritti alla Gestione Artigiani e Commercianti;
- svolgono attività lavorative parasubordinate, subordinate, occasionali.
L’importo della NASpI, infatti, viene calcolato sulla base del reddito presunto in misura ridotta e per il 2023 è necessario comunicarlo nuovamente all’INPS per il ricalcolo dell’indennità mensile.