Covid mai preso? E’ stato sicuramente un vantaggio, ma ora è anche un rischio. Lo rivela un nuovo rapporto dell’Istituto superiore di sanità.
Tra le persone non vaccinate quelle che ora sono più a rischio sono coloro che non hanno avuto una pregressa infezione. Per loro il rischio di infezione da SARS-CoV-2 è all’incirca sette volte in più rispetto a chi ha avuto una diagnosi pregressa da almeno 180 giorni, e di trentuno volte maggiore rispetto a chi ha avuto una diagnosi pregressa fra 90-180 giorni.
Diversamente si registra una tendenza alla riduzione del rischio di malattia grave associato alla vaccinazione, a parità di fascia di età e di condizione di pregressa infezione, in tutte le classi di età superiore a 12 anni.
Il rapporto nasce da una considerazione di fondo: “ad una larga parte della popolazione italiana è stata diagnosticata almeno una volta l’infezione da Sars-Cov-2”. Di conseguenza è difficile “stimare correttamente l’impatto della sola vaccinazione disgiunto dall’immunità conferita dall’infezione pregressa”.
Le nuove stime, fa sapere l’ISS, sarà aggiornata mensilmente e in un documento ad hoc (Impatto della vaccinazione e della pregressa diagnosi sul rischio di infezione e di malattia grave associata a SARS-CoV-2) al link https://www.iss.it/covid-19-efficacia-vaccinale