Lavorare solo 4 giorni a settimana: è la settimana corta e mentre per qualcuno è ancora un’utopia, per alcune aziende d’Italia invece è già realtà.
I motivi per i quali applicarla sono molteplici: offrire una maggiore flessibilità ai dipendenti, consentire un miglior equilibrio tra vita privata e professionale, risparmiare sull’uso di alcuni spazi, ecc. Lo sanno bene le realtà aziendali che la stanno già sperimentando tramite varie formule.
Anche se non senza qualche critica, Banca Intesa, per esempio, consente ai suoi dipendenti di lavorare 9 ore per 4 giorni, per un totale di 36 ore settimanali (anziché 37,5) a parità di retribuzione. Obiettivo comune anche alla milanese Tria Spa, azienda specializzata in tecnologie per il riciclo della plastica, che per adesso sta sperimentando la settimana corta con riduzione dell’orario di lavoro da 40 a 36 ore settimanali: il venerdì tutti i dipendenti escono alle 12.
La bolognese Toyota Material Handling (leader mondiale nella produzione di carrelli elevatori) ha siglato un accordo per due turni da 7 ore di lavoro pagate come se fossero 8, mentre Awin Italia, la divisione italiana del network internazionale di affiliate marketing, prevede per i suoi 40 dipendenti della sede di Milano la cosiddetta flexy week, ossia la possibilità di godere di una giornata o due mezze giornate libere a settimana.