Dipendenti pubblici, dal 1° febbraio INPS potrà anticipare loro il trattamento di fine servizio (TFS) o di fine rapporto (TFR) a condizioni agevolate, la cd. Buonuscita.
Lo rende noto lo stesso Istituto Previdenziale con il messaggio n. 430 del 30 gennaio, con il quale ha disciplinato una nuova prestazione volta ad accorciare i tempi previsti per l’erogazione di TFR o TFS che attualmente possono superare i 5 anni.
L’anticipazione in questione può essere richiesta da coloro che abbiano diritto a una prestazione di TFR/TFS non ancora integralmente erogata e che siano:
Inoltre, la nuova cessione è richiedibile anche da parte dei pubblici dipendenti che ricevono il TFS/TFR direttamente dai propri datori di lavoro (ad esempio, come gli enti di ricerca e le camere di commercio).
Come accennato sopra, l’obiettivo è quello di ridurre i tempi. La nuova prestazione, infatti, consente agli iscritti alla Gestione di anticipare la fruizione dell’intero ammontare dell’importo del TFS/TFR maturato e non liquidato o di una parte dello stesso, senza dovere attenderne l’esigibilità e l’erogazione nei termini previsti dalla normativa vigente, a fronte della cessione del corrispondente trattamento.
È prevista, inoltre, la possibilità di chiedere l’anticipazione del trattamento anche in presenza di altre cessioni o vincoli sul TFS/TFR, limitatamente alla quota ancora “libera” da questi ultimi (quindi effettivamente disponibile).
Il beneficiario può decidere di cedere anche parzialmente la propria prestazione, cosicché raggiunti gli ordinari termini di legge, la parte non ceduta in favore dell’INPS, sarà riscossa direttamente.
Con l’erogazione del finanziamento, l’iscritto riceve, in unica soluzione, la somma corrispondente a tutto il TFS/TFR, anticipato al netto di interessi, spese di amministrazione e di eventuali morosità maturate su precedenti finanziamenti erogati dalla Gestione.
Per l’intera durata del finanziamento è dovuto un interesse pari all’1% a cui si aggiunge una ritenuta dello 0,5% a titolo di spese di amministrazione.
Inoltre, considerato che per accedere alle “modalità agevolate” occorre essere iscritti alla Gestione, è necessario che, in fase di presentazione della domanda di pensione, gli interessati prestino attenzione nell’aderire a tale gestione , per cui sarà addebitato un importo aggiuntivo pari allo 0,15% dell’ammontare della pensione.
La domanda di anticipazione del TFS/TFR deve essere trasmessa, a pena di inammissibilità, esclusivamente in via telematica, a partire dal 1° febbraio 2023, accedendo alla scheda prestazione presente sul sito internet dell’INPS (clicca qui per TFS, invece clicca qui per TFR).
Nella domanda il richiedente, oltre a indicare se il finanziamento è richiesto per l’intero ammontare del TFS/TFR o per un importo minore, deve specificare che, nel caso in cui parte della somma richiesta sia già assoggettata a cessioni o vincoli, intenda ricevere il finanziamento per l’ammontare effettivamente disponibile.