Bonus Ex Renzi e Bonus Meloni, entrambi fanno aumentare lo stipendio netto nella busta paga dei lavoratori, ma quale lo fa alzare di più?
Il primo è il trattamento integrativo Irpef che il Governo Renzi introdusse nel 2014 dal valore di 80 euro. Oggi l’importo si aggira sui 100 euro e spetta a tutti i lavoratori con reddito tra 8.145 e 15 mila euro. Il secondo è l’operazione di taglio del 2 o 3 per cento dei contributi a carico del lavoratore, che garantisce un aumento dello stipendio in maniera proporzionale al reddito.
Ma a fine mese, quale dei due bonus porta più denaro nelle tasche dei dipendenti? Vediamo.
Bonus Ex Renzi e Bonus Meloni: quale vale di più?
Come accennato sopra, il Bonus Ex Renzi ha un valore di circa 100 euro, fisso per tutti coloro che abbiano un reddito inferiore a 15 mila ma superiore a 8.145 euro (al di sotto di questa soglia si parla di incapienza).
Il taglio dei contributi, invece, ammonta al 3% per i redditi fino a 20 mila euro e scende al 2% per i redditi tra 20 e 35 mila euro. Pertanto, la cifra di cui beneficia il lavoratore in busta paga è variabile a seconda del reddito annuo.
Per esempio, un lavoratore che guadagna 15 mila euro annui e avente dunque diritto a entrambi i bonus, beneficerà dei 100 euro di trattamento integrativo e di un aumento mensile tra 25 e 28 euro netti dato dal taglio dei contributi al 3%.
Per uno stipendio ancora più basso di 12 mila euro annui, invece, l’aumento mensile dato dal Bonus Meloni, ossia dal taglio dei contributi, sarà di circa 21 euro netti, mentre il trattamento integrativo rimane fermo a 100 euro.
Insomma, da questi esempi è facile evincere come tra il Bonus Ex Renzi e il Bonus Meloni in termini di aumento in busta paga non ci sia proprio battaglia: il primo, infatti, arricchisce molto più i lavoratori.