La cancellazione del Reddito di Cittadinanza porterà per alcune famiglie un aumento dell’Assegno Unico nel 2023. Per non penalizzare troppo le famiglie con figli che perderanno il Reddito di Cittadinanza, infatti, il Governo ha deciso di innalzare l’importo della prestazione per i figli a carico.
Vediamo nel dettaglio.
Nel 2023 il Reddito di Cittadinanza sarà erogato per un massimo di 7 mensilità per essere poi completamente abrogato nel 2024.
A risentire dell’eliminazione del sussidio saranno tutti i percettori tra i 18 e i 59 anni, i cosiddetti occupabili: per questi, infatti, il Governo ha previsto la frequenza obbligatoria a un corso di formazione o l’eventuale conclusione degli studi nel caso in cui questi siano stati abbandonati prima del conseguimento del diploma, in modo da favorire l’ingresso nel mondo del lavoro.
Sono escluse da tali modifiche le famiglie fragili, ossia quelle in cui sono presenti figli minorenni, persone disabili e/o anziani. Questi nuclei familiari, dunque, continueranno a percepire il sussidio anche nel 2024 (anche se quasi sicuramente cambierà nome) e per tutto il 2023.
A essere penalizzate dalla cancellazione del Reddito di Cittadinanza prima e dalla sua abrogazione poi sarebbero quindi tutte le famiglie in cui ci sono figli maggiorenni (non disabili). Per questo, il Governo è corso ai ripari.
Per non penalizzare troppo le famiglie in cui ci sono figli maggiorenni, considerati occupabili, il Governo ha deciso di innalzare loro l’importo dell’Assegno Unico.
L’importo dell’Assegno Unico su RdC è più basso rispetto a quello che spetta a chi non prende il Reddito di Cittadinanza: questo perché una quota di RdC tiene conto dei figli a carico e quindi l’Assegno ne è una mera integrazione.
Di conseguenza, l’abrogazione del Reddito di Cittadinanza porterà con sé anche la cancellazione di una parte degli aiuti destinati ai figli. Pertanto, per non danneggiare troppo quei nuclei familiari con figli maggiorenni che perderanno il sussidio, il Governo ha pensato di riequilibrare la situazione aumentando l’importo dell’Assegno Unico.
In particolare, come si legge nella relazione tecnica del DDL Bilancio, “Alla minore spesa per mensilità non erogate a titolo di reddito di cittadinanza corrisponde un incremento della spesa per Assegno unico limitatamente ai nuclei con soggetti tra 18 e 20 anni.“
Inoltre, la Legge di Bilancio 2023 ha previsto l’aumento del 50% della maggiorazione mensile da 100 a 150 euro per i nuclei con almeno 4 figli da febbraio 2023, quando verrà applicata anche la rivalutazione in base al costo della vita sia degli importi sia delle soglie ISEE. È atteso entro la metà di gennaio un decreto ministeriale che ufficializzi il tasso da applicare.