Gabbie salariali nelle Scuole: Ministro Valditara chiarisce

Valditara

Stipendi di docenti e Ata differenziati sui territori in base al costo della vita? E’ stato per alcuni giorni il tormentone di gennaio. Tutto era nato da alcune dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che sembravano voler aprire le porte alle gabbie salariali, chiarite più volte.

L’occasione per ritornare sull’argomento e rassicurare il personale scolastico e Ata, ma anche i sindacati, è stato il 5° congresso nazionale della FLC CGIL al quale il Ministro Valditare ha “partecipato” inviando un videomessaggio, raccolto positivamente dal sindacato di via Leopoldo Serra in una nota stampa.

Gabbie salariali Docenti e Ata: le dichiarazioni di Valditara

“Il ministro – si legge – ha infatti definito come prioritario l’obiettivo di ripristinare l’autorevolezza sociale del personale scolastico proprio a partire da stipendi più decorosi e da una presa di consapevolezza culturale dell’importanza dell’istruzione, obiettivi che da sempre caratterizzano la nostra azione sindacale.

Si è rammaricato inoltre, per una errata comprensione delle sue posizioni, ribadendo la centralità della questione della equità dei salari sia nella loro consistenza a livello nazionale sia con riguardo alla loro adeguatezza ad affrontare specifiche condizioni di disagio, senza alcuna differenza tra aree del Paese. Ha affermato di non aver mai messo in discussione il contratto nazionale, mai parlato di gabbie salariali, né di contrapposizioni tra Nord e Sud. Semmai ha posto una questione di equità e di lotta al bisogno. In conclusione ha ribadito l’utilità comune di una forte collaborazione e di dialogo continuo, franco e leale, perché la scuola divenga priorità per l’intera comunità nazionale, pilastro per costruire il futuro del nostro Paese”.

“Da parte nostra – conclude la nota Flc-Cgil – , disponibili alla collaborazione, continueremo a lottare per giuste e dignitose retribuzioni e per la protezione e il rafforzamento del contratto nazionale a garanzia dei diritti di tutto il personale della scuola. Riteniamo importante, per questo, chiudere al più presto la parte normativa del contratto 2019-2021 e investire, da subito, nel prossimo contratto del comparto Istruzione e Ricerca”.