Il nuovo sussidio che dovrà sostituire il Reddito di Cittadinanza, che nel 2023 sarà erogato agli ‘occupabili’ (18-59 anni senza fragili nel nucelo familiare) per soli 7 mesi, sarà a carico dei Comuni? E’ quanto emerge dalle parole della Ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone intervistata dal quotidiano Il Sole 24 Ore in edicola ieri.
Già la Sottosegretaria al Lavoro Maria Teresa Bellucci aveva parlato di assistenza e servizi sociali per queste persone, in difficoltà a trovare lavoro, e ora la conferma arriva anche dalla Calderone.
Il sistema – precisa – coinvolgerà “600mila lavoratori mai presi in carico dai servizi per l’impiego e che invece avrebbero dovuto essere soggetti a un percorso di valutazione che li avvii all’assistenza o all’accompagnamento al lavoro”.
“Stiamo lavorando – ammette la Ministra – a un percorso che responsabilizzi più soggetti: per la misura di protezione puntiamo a coinvolgere Comuni, servizi sociali, terzo settore; per la filiera di accompagnamento al lavoro le Regioni e tutti i soggetti che operano nel mercato del lavoro, fra cui quei Centri per l’impiego per potenziare i quali sono stati banditi concorsi di assunzione. Un ruolo importante può essere svolto anche dalle Agenzie per il lavoro iscritte al registro ministeriale, che possono intermediare, e dal mondo della bilateralità”.
Insomma della “misura di protezione” sociale, se questa è da intendersi come misura di sostegno al reddito nell’ambito di un percorso di assistenza finalizzato all’inclusione, se ne potrebbero occupare i Comuni. Questo può significare che saranno gli enti locali ad individuare le modalità per riconoscere un sussidio, che quindi non avrebbe più una portata nazionale.