MIA al posto del Reddito di Cittadinanza a partire dal mese di settembre 2023, che darà agli occupabili (percettori tra i 18-59 anni) un nuovo sussidio per 12 mesi. E’ questa la notizia del giorno lanciata dal Corriere della Sera e ripresa da altre testate giornalistiche, come Ansa.it, che parlano di una ‘bozza’ già in circolazione con tutte le novità di quella che dovrebbe chiamarsi Misura Inclusione Attiva, per l’appunto MIA.
Novità del giorno dunque, che anticipa di un decreto di prossima uscita, rispetto alla quale arriva – poco fa – una nota di chiarimento del Ministero del Lavoro.
“In merito alle indiscrezioni giornalistiche sulla revisione del reddito di cittadinanza – si legge – , si precisa che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è al lavoro per portare il provvedimento all’esame del Consiglio dei Ministri. Si tratta di una materia che necessita di un approfondito confronto tecnico con altri ministeri, le regioni, i comuni e gli enti competenti e che non permette, ad oggi, di considerare un primo draft dell’intervento normativo come valido testo di riferimento per la riforma”.
Un chiarimento del Ministero di Via Veneto che suona un po’ come un tentativo di mettere un freno, e una virata, alla circolazione di notizie. In altri termini, è vero che esistono delle bozze, ma sono solamente bozze di lavoro che devono ancora trovare la condivisione politica di altri Ministeri (a partire da quello dell’Economia sulla sostenibilità finanziaria), e tecnica di Inps e altri soggetti. Insomma il Governo è sì a lavoro ma non è detto che, come sembra emergere dalle indiscrezioni di stampa, quando la riforma del RdC sarà varata prevederà quello che in queste ore sta circolando. Secondo quanto si apprende il documento che circola non è neppure una “prima bozza” di lavoro.