La nuova soglia ISEE del MIA, Misura di Inclusione Attiva, che sostituirà il Reddito di Cittadinanza, secondo le indiscrezioni che circolano da ieri, taglierà fuori 1/3 dell’attuale platea. Ad essere penalizzati saranno sopratutto lavoratori con bassi salari come ricordato dai sindacati.
Lo sottolinea il quotidiano il manifesto in edicola oggi sulle cui colonne si legge:
“L’ipotetico «MIA» conferma i vicoli ciechi del Workfare e, salvo una nuova scala di equivalenza per le famiglie numerose, peggiora le condizioni di accesso. Sarebbe tagliato l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee), uno degli attuali criteri di accesso, da 9.360 a 7.200 euro. Ciò implicherebbe un taglio di possibili beneficiari di un terzo, forse un milione di persone su una media di circa 3 milioni. È stato stimato un risparmio che potrebbe arrivare a tre miliardi all’anno (sugli 8 complessivi di oggi). Si dice che saranno reinvestiti nelle politiche attive per il lavoro. Auguri. Per ora l’unico dato certo è che il governo ha tagliato il 20% i fondi contro la povertà dal 2024”.
Insomma una soglia ISEE ridotta a 7.200 euro, dagli attuali 9.360, può penalizzare non pochi degli attuali beneficiari. Vale la pena ricordare che per ora, le notizie circolate parlano di una bozza di riforma, peraltro smentita dal Ministero del Lavoro. Secondo il Ministero di Via Veneto “si tratta di una materia che necessita di un approfondito confronto tecnico con altri ministeri, le regioni, i comuni e gli enti competenti”.