Il Reddito di Cittadinanza cambia nome e diventa MIA (misura di inclusione attiva). Nella giornata di lunedì 6 marzo sono iniziate a circolare le prime indiscrezioni su come funzionerà questo nuovo sussidio, frenate poi con un comunicato del Ministero del Lavoro.
Il primo a far sapere di una bozza all’attenzione dei tecnici è stato il Corriere della Sera, che nell’edizione in edicola martedì 7 marzo torna sull’argomento e mette alcuni puntini sulle i.
Nuovo RdC: cosa si sa sulla MIA
Nel marasma di informazioni fatte trapelare riguardo il nuovo Reddito di Cittadinanza (la MIA, appunto), il Corriere della Sera ne dà già per certe 3:
- il tetto massimo dell’ISEE per beneficiarne: dagli attuali 9.360 euro si scende a 7.200 euro, riducendo la platea dei beneficiari;
- la distinzione delle 2 platee beneficiarie, ossia:
- famiglie povere senza persone occupabili, quindi in cui è presente almeno un soggetto minorenne, over 60 o disabile;
- famiglie con persone in grado di lavorare, nelle quali figura almeno un soggetto tra 18 e 60
anni d’età (cioè occupabile) e nessun disabile, minorenne o anziano.
- la differenza di importo e durata tra le due platee:
- i non occupabili avranno un assegno mensile pari a 500 euro massimo (da moltiplicare per la scala di equivalenza) per 18 mesi;
- gli occupabili avranno un assegno ridotto del 25%: si passa quindi da un massimo di 500 euro mensili a un minimo di 375 euro e per soli 12 mesi.
Insomma, gli importi del nuovo aiuto saranno più bassi, dureranno meno e coinvolgeranno meno persone rispetto all’attuale Reddito di Cittadinanza.