Riforma fiscale 2023, il Viceministro all’economia Maurizio Leo conferma che la Legge delega sulla riforma del fisco arriverà in Consiglio dei ministri a metà marzo.
La novità principale della riforma sarà la riduzione delle aliquote Irpef.
Riforma fiscale 2023: le parole del Governo
Con la riforma fiscale le aliquote Irpef saranno ridotte da quattro a tre scaglioni di reddito. “Ci stiamo lavorando con la Ragioneria“, ha puntualizzato il Viceministro Maurizio Leo all’Ordine dei Commercialisti di Milano.
Per far fronte al problema risorse il Governo farà leva anche sulle tax expenditures, cioè le detrazioni e le deduzioni fiscali esistenti, a tal proposito il Viceministro ha affermato che: “abbiamo circa 600 tax expenditure che cubano 156 miliardi. Là si può intervenire. Se si fa una revisione attenta si possono trovare le risorse per calibrare meglio le aliquote””
Aliquote irpef 2023, quali sono?
Oggi le aliquote Irpef rimodulate con la Legge di Bilancio 2022, sono quattro:
- aliquota del 23% fino a 15.000 euro;
- 25% per i redditi tra i 15.000 e i 28.000 euro;
- 35% per i redditi compresi tra i 28.000 e i 50.000 euro;
- 43% redditi superiori ai 50.000 euro.
Riforma fiscale 2023, come cambiano le aliquote Irpef?
Le aliquote Irpef da 4 scaglioni passeranno a 3, con l’accorpamento della seconda e la terza aliquota fissate oggi al 25% e al 35%, in una fascia con una percentuale di prelievo pari al 27% o al 28%.
Le nuove aliquote potranno quindi essere così rimodulate:
- 23% per i redditi fino a 15.000 euro;
- 27% o 28% per redditi tra i 15.000 e 50.000 euro;
- 43% redditi superiori a 50.000 euro.
Riforma fiscale 2023, chi ci guadagna?
La riforma fiscale 2023 e con essa l’accorpamento della seconda e terza aliquota Irpef, andrebbe ad agevolare i contribuenti che hanno un reddito imponibile compreso tra i 28.000 e 50.000 che oggi, rientrano nella fascia dell’aliquota del 35% e del 43%.
Riforma fiscale 2023, chi pagherà più tasse?
I contribuenti con un reddito compreso tra i 15.000 e i 28.000 andrebbero a pagare il 2% o 3% in più delle tasse, questo perché, la seconda aliquota che oggi è fissata al 25% potrebbe aumentare al 27% o 28%.
Per effetto della riforma fiscale quindi, i contribuenti che oggi rientrano nel secondo scaglione di reddito, subiranno una diminuzione dello stipendio netto percepito a seguito dell’aumento dell’aliquota Irpef.