Il 2022 è stato un anno anomalo dal punto di vista fiscale che si è ripercosso in sede di applicazione del conguaglio fiscale per gli Stipendi della Scuola.
La riforma fiscale – varata alla fine del 2021 dal governo Draghi – per motivi tecnici, è partita a marzo 2022.
I benefici fiscali, come la riduzione delle aliquote dal 27% al 25% e dal 38% al 35%, sono partite da marzo 2022.
La riduzione del cuneo fiscale-contributivo, invece, è stato conguagliato durante l’anno 2022 attraverso una riduzione dei contributi previdenziali a carico dei dipendenti.
La riduzione del cuneo fiscale non ha influito sul calcolo del conguaglio fiscale.
Stipendi Scuola, perchè c’è un conguaglio fiscale a debito?
I benefici fiscali erogati durante tutto il 2022 non hanno compensato, per motivi meramente tecnici, il trattamento integrativo di 100 euro mensili (D.L. 3/2020).
Sono quindi stati lasciati fuori i primi due mesi dell’anno 2022 dove è stato erogato il trattamento integrativo.
Stipendi Scuola 2023, conguagli a debito anche l’anno prossimo?
Per il corrente anno non sono previste rivoluzioni fiscali, èquindi molto improbabile che avremo conguagli fiscali onerosi in fase di elaborazione della Certificazione Unica.
Stipendio Scuola 2023, cosa fare per non avere conguagli fiscali a debito?
Per non andare a debito con il conguaglio fiscale non bisogna fare nulla perché NoiPA adegua le ritenute durante l’anno in corso.
Bisogna però stare attenti a chiedere alle proprie segreterie di tassare con l’aliquota massima eventuali liquidazioni di assegni accessori.
L’aliquota massima si rileva nella seconda pagina in basso del cedolino e viene calcolata automaticamente rapportando l’imponibile mensile su base annua.
L’aliquota media invece è data dal rapporto irpef/reddito del biennio precedente e serve per tassare emolumenti arretrati.