Assegno Unico marzo 2023, continuano le disposizioni di pagamento INPS relative agli aumenti arretrati del mese di gennaio: quelli previsti dalla Legge di Bilancio ma liquidati soltanto a partire da febbraio.
La Legge di Bilancio 2023 ha predisposto delle maggiorazioni per le famiglie beneficiarie di Assegno Unico, in particolare per quelle numerose e/o con figli di età inferiore a un anno. Tali maggiorazioni sono riconosciute a decorrere da gennaio 2023, tuttavia sono state erogate solo a partire da febbraio.
Adesso INPS sta provvedendo a rimettersi in pari con le erogazioni, liquidando a conguaglio le differenze spettanti.
Assegno Unico marzo 2023: arretrati in 4 date
Nei giorni scorsi, TuttoLavoro24.it aveva già segnalato 3 date utili al pagamento degli aumenti arretrati dell’Assegno Unico di gennaio:
- martedì 7 marzo;
- mercoledì 8 marzo;
- giovedì 9 marzo.
A queste date, nelle scorse ore se n’è aggiunta una quarta. La data è comparsa sui Fascicoli Previdenziali dei beneficiari interessati:
L’appuntamento per il versamento degli aumenti arretrati dell’Assegno Unico di gennaio è fissato per martedì 14 marzo. Tuttavia, in questo caso non si tratta degli aumenti per le famiglie numerose e/o con figli di età inferiore a un anno: si tratta di quelli previsti per tutti e dovuti alla rivalutazione all’inflazione.
Come si vede nell’immagine, in questo caso la prima mensilità dell’anno è stata saldata il 26 gennaio ma è arrivata sprovvista degli aumenti dovuti all’inflazione. Aumenti che invece lo scorso febbraio sono stati calcolati e inclusi nella mensilità ordinaria.
Questo percettore, infatti, a gennaio 2023 ha riscosso 350 euro, mentre a febbraio ne ha presi 378,40, l’8,1% in più. L’Assegno Unico di febbraio, a differenza di quello di gennaio, è stato quindi subito rivalutato all’inflazione. Ma i 28,4 euro di aumento che a gennaio non erano ancora stati calcolati non andranno persi: verranno erogati, appunto, il 14 marzo prossimo. Ricordiamo ai lettori che le date non sono uguali per tutti. Per conoscere la propria è necessario consultare il proprio Fascicolo previdenziale.