Assegno Unico su RdC 2023, novità modulo Com/AU: ecco chi lo deve presentare

Ultimissime novità per i percettori dell’Assegno Unico su RdC, in particolare per quanto riguarda la compilazione del modello Rdc-Com/AU. Fino a qualche giorno fa si pensava che chi avesse presentato il modulo l’anno scorso dovesse rifarlo anche quest’anno, a partire dal 1° marzo.

Ma secondo una comunicazione circolata qualche ora fa, pare che una nuova compilazione sia necessaria solo per una parte dei beneficiari dell’Assegno Unico integrato al Reddito di Cittadinanza. Vediamo meglio.

Modulo Rdc-Com/AU: chi lo deve compilare nel 2023?

Non tutti i percettori dell’Assegno Unico su RdC devono presentare a INPS il modello Rdc-Com/AU: la compilazione è infatti obbligatoria solo per le famiglie di cui INPS non dispone tutte le informazioni. In breve, si può dire che sono esenti dalla compilazione del predetto modello solo le famiglie beneficiarie di RdC in cui siano contestualmente presenti, all’interno dello stesso nucleo, i due genitori (di cui uno sia il dichiarante della DSU) con uno o più figli a carico che siano minorenni o maggiorenni con disabilità.

Chi non è dispensato dall’obbligo della presentazione del modello deve quindi mettersi in pari e far sapere a INPS tutte le informazioni richieste. Tuttavia, anche tra coloro che sono tenuti a compilare il modulo Rdc-Com c’è chi nel 2023 non deve rinnovarlo.

Secondo quanto si apprende da comunicazioni di servizio, infatti, “il modello Rdc-Com/AU ha validità all’interno della stessa domanda di RdC finché non viene terminata o decaduta. Questo significa che chi già percepisce dal 2022 l’integrazione dell’Assegno Unico su RdC perché ha già fatto l’AU-Com continuerà a percepire l’integrazione fino al termine del RdC, anche nel 2023. Invece chi fa una nuova domanda di RdC, nei casi previsti, dovrà compilare il modello per avere l’integrazione“.

In pratica, sembra che debba rifare il modulo Rdc-Com/AU solo il percettore che presenta una nuova domanda di Reddito di Cittadinanza in seguito al termine, alla sospensione o alla decadenza del sussidio. Al contrario, chi ha il RdC attivo non deve fare nulla e continuerà a percepire l’integrazione dell’Assegno Unico fino al termine del RdC, anche nel 2023. Comunque, chi ha già compilato il nuovo modello senza che ce ne fosse il bisogno non dovrebbe incappare in alcun tipo di problema.