Malattia braccianti agricoli, come funziona? Quali lavoratori dell’agricoltura hanno diritto al pagamento dell’indennità di malattia direttamente da INPS?
Hanno diritto al pagamento della malattia sia gli operai agricoli a tempo indeterminato, sia quelli a tempo determinato. Mentre per gli operai agricoli con contratto a tempo indeterminato l’indennità della malattia spetta, come gli altri lavoratori, dal datore di lavoro, i braccianti agricoli (ossia coloro che hanno contratto a termine) devono rispettare specifici requisiti. Soffermiamoci dunque su questi ultimi.
Malattia braccianti agricoli: quando spetta?
I lavoratori agricoli a tempo determinato possono usufruire dell’indennità di malattia solo se hanno accumulato 51 giorni di lavoro nel settore o nell’anno precedente o suddivisi tra l’anno precedente e l’anno in corso. Il periodo massimo di indennità lavorativa è pari al numero di giorni di iscrizione negli elenchi, fino al limite di 180 giorni nell’anno solare.
Pertanto, dato che il bracciante agricolo riscuoterà il pagamento della malattia anche se i 51 giorni lavorati sono ripartiti tra il 2022 e il 2023, INPS potrà pagare già a partire dal mese di marzo. E’ il caso della foto, segnalatoci da un nostro lettore:
In questo caso, la malattia retribuita in data 31 marzo è quella dal 15 febbraio al 16 marzo: il bracciante in questione non ha i 51 giorni lavorati nel 2023, ma li ottiene sommando i giorni di lavoro nel 2023 a quelli svolti nel 2022.
Comunque, come accennato sopra, il bracciante agricolo è tutelato dalla legge anche in caso di prestazione lavorativa di 51 giornate nello stesso anno dell’evento morboso, prima di mettersi in malattia.