HomeEvidenzaDebiti Fiscali, nuova tregua con Decreto: i dettagli

Debiti Fiscali, nuova tregua con Decreto: i dettagli

Debiti fiscali non saldati? Arriva la depenalizzazione di alcuni reati fiscali, ma solo nel caso in cui il contribuente abbia provveduto a mettersi in regola versando quanto a lui richiesto. In altri termini vengono eliminate le conseguenze penali al di sopra delle soglie monetarie (alte) oltre le quali con le regole di oggi si cade nel reato fiscale.

Lo stabilisce il decreto legge (Decreto Energia) approvato dal Governo ieri sera, nel quale c’è anche un capitolo dedicato alla ‘tregua fiscale”, che prevede proroghe e ampliamenti delle situazioni regolarizzabili.

Un sintesi è offerta dal comunicato di Palazzo Chigi. «Si prevedono – si legge – cause speciali di non punibilità di alcuni reati tributari (omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150.000 euro per annualità, omesso versamento di Iva di importo superiore a 250.000 euro per annualità, indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50.000 euro), in particolare quando le relative violazioni sono correttamente definite e le somme dovute sono versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste».

Debiti fiscali, rottamazione avvisi

L’altra novità riguarda i temuti avvisi di accertamento, gli avvisi di rettifica e di liquidazione e gli atti di recupero non impugnati e ancora impugnabili al primo gennaio di quest’anno. Per questi arriva una sorta di rottamazione.

Qui si applica un doppio regime. Quelli che sono divenuti definitivi per mancata impugnazione tra l’inizio dell’anno e il 15 febbraio rientreranno nella definizione agevolata. Per aderire ci sono 30 giorni di tempo.

In buona sostanza si estende a questa casistica la cosiddetta “rottamazione degli avvisi” che, in analogia con quella relativa alle cartelle, permette di mettersi in regola pagando semplicemente l’imposta dovuta e risparmiando quindi tutto l’importo di sanzioni e interessi.

Per tutti quegli avvisi sempre nel periodo che arriva al 15 febbraio, per i quali il contribuente ha optato per il pagamento rateale, scatta la possibilità di rideterminare in modo più favorevole gli importi ancora dovuti a titolo di sanzione.

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