Bonus Sociale luce e gas 2023, confermato per il trimestre aprile-giugno il potenziamento delle agevolazioni tariffarie per la fornitura di energia elettrica riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati e a quelli in gravi condizioni di salute nonché la compensazione per la fornitura di gas naturale.
Una delle novità del “decreto Bollette”, è l’ampliamento della platea dei destinatari del bonus sociale, con l’aumento del valore ISEE fino a 30.000 euro,
Bonus sociale luce e gas 2023: requisiti
Il bonus che consiste in un sconto sulle utenze, spetta a questi soggetti:
- nuclei familiari con un valore ISEE non superiore ai 15.000 euro, soglia innalzata rispetto ai precedenti 12.000 euro, dall’ultima Legge di bilancio;
- nuclei familiari con almeno 4 figli a carico e ISEE non superiore a 20mila euro (comma 9-bis dell’articolo 3, Dl 185/2008,): dal secondo trimestre 2023 e fino alla fine dell’anno, tale valore è innalzato a 30mila euro;
- gli utenti in condizioni di salute precarie che utilizzano apparecchiature elettromedicali;
- beneficiari del Reddito di Cittadinanza o Pensione di Cittadinanza.
Bonus sociale luce e gas: come richiederlo?
Il riconoscimento del bonus sociale è in automatico, non bisogna quindi presentare nessuna domanda, è sufficiente aver prodotto la DSU e aver ottenuto l’attestazione ISEE.
- per le forniture indirette, (come ad esempio le forniture di gas condominiali, centralizzate) il bonus è corrisposto a chi ha presentato la Dsu, sotto forma di bonifico riscuotibile presso qualsiasi ufficio postale;
- per le forniture dirette, lo sconto è attribuito nella bolletta attraverso l’ applicazione di una componente tariffaria negativa;
- per il riconoscimento nel caso di utilizzo di apparecchiature elettromedicali per il mantenimento in vita, è necessario presentare un’apposita domanda al Comune di residenza, utilizzando i moduli messi a disposizione da ciascuna amministrazione comunale.
Bonus sociale luce e gas 2023: quanto spetta?
La misura dell’agevolazione, dovrà essere rideterminata dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), tenendo conto dei risparmi derivanti dall’effettivo utilizzo delle risorse destinate a contenere gli aumenti dei prezzi nei settori elettrico e del gas naturale per l’anno scorso.