Scuola, chi intende ricoprire il ruolo di commissario esterno per gli esami di maturità 2023 ha tempo fino al 5 aprile per farne domanda.
Alcuni docenti sono obbligati, altri ne hanno la facoltà, altri invece non possono perché già designati commissari interni. La domanda su Istanze online riguarda il personale docente della scuola secondaria di II grado.
Ma tramite la messa a disposizione (MAD), gli insegnanti che non ricopriranno il ruolo di commissario esterno possono comunque dare la loro disponibilità in caso di assenza dei nominati. Vediamo nel dettaglio.
Maturità 2023, commissari con MAD: si può fare
Non tutti gli insegnanti possono fare da commissari esterni. I docenti che non possono presentare domanda su Istanze on line per la partecipazione alla maturità 2023 come commissari esterni o che non intendono avvalersi di tale facoltà possono tuttavia presentare domanda cartacea di messa a disposizione (MAD) all’Ufficio Scolastico, così da rientrare nell’elenco di insegnanti pronti a sostituire i commissari che, dopo la nomina, rinunceranno o si assenteranno.
È bene dunque che gli Uffici Scolastici territoriali si attrezzino già da adesso per la pubblicazione del relativo modello di domanda. Per adesso hanno pubblicato gli uffici di:
Maturità 2023, requisiti commissario con MAD
È possibile inoltrare tali domande solo con la laurea specialistica/magistrale o laurea di vecchio ordinamento (comprensiva dei CFU necessari per accedere all’insegnamento): non occorre dunque essere abilitati, anche se generalmente l’abilitazione costituisce titolo di preferenza.
Le domande possono essere inviate anche a più Uffici provinciali. Il consiglio, comunque, è quello di non inviare domanda di MAD in province difficili da raggiungere, data l’esigenza di prendere servizio in breve tempo, anche se la distanza chilometrica tra ufficio scolastico e scuola di servizio percorsa coi mezzi pubblici influisce sul compenso.
A tal proposito, è bene specificare che il pagamento non è immediato: occorre aspettare il mese di agosto/settembre per i bonifici. C’è comunque la possibilità di chiedere alla scuola di servizio un acconto sui compensi, pari alla metà della quota.