Denatalità e assegno unico sono due temi legati. Lo rileva il quotidiano Il Messaggero in edicola oggi che raccoglie le dichiarazioni del Governo sui provvedimento che saranno presi nei prossimi mesi, o comunque entro la fine della legislatura, per incentivare le coppie a procreare.
Una delle ‘leve’ è l’assegno unico, per l’appunto. La misura universale introdotta dal marzo 2022 che consente a chiunque ha figli di avere un sostegno. L’importo dell’assegno, però, è legato all’ISEE secondo il principio che chi ha meno deve essere aiutato di più.
Questo principio, secondo la Ministra della Famiglia Eugenia Roccella, potrebbe presto saltare. Ecco quanto si legge, in proposito sulle colonne del quotidiano romano:
«In tema di assegno unico per esempio, rafforzando gli importi. Il governo è intervenuto sugli importi in base all’assegno, che partono da 175 euro al mese e poi decrescono in base all’ISEE del nucleo interessato, fino ad arrivare a 50 euro per quelli che superano la soglia dei 40 mila euro oppure non presentano proprio la dichiarazione relativa all’indicatore. Queste somme sono state incrementate del 50 per cento per i figli di età inferiore a un anno: dunque l’importo più alto è salito da 175 a 262 mensili. Ma bisognerà fare di più. “Nell’arco della legislatura vogliamo potenziarlo, allargandolo e rendendolo universale“. Che sarebbe a dire importi non più in base all’ISEE».