Pensioni minime, da maggio 2023 in arrivo un doppio aumento in erogazione per le annualità 2023-2024. Si tratta dell’ultimo incremento perequativo contro l’inflazione previsto nel 2023 e che fa seguito a quello del 7,3% che ha interessato tutti i trattamenti pensionistici fino a 4 volte il minimo.
Lo ha annunciato INPS con la circolare n. 35 del 3 aprile scorso.
L’ulteriore incremento delle pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS non sarà una tantum. Questo, infatti, sarà riconosciuto per tutte le mensilità da gennaio 2023 fino a dicembre 2024, compresa la tredicesima, con riferimento al trattamento pensionistico lordo complessivo in pagamento per ciascuna delle mensilità spettanti.
Per le pensioni la cui decorrenza si colloca fra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2024, l’incremento spetterà dalla data di decorrenza della pensione.
Oltre all’aumento del 7,3% dovuto alla rivalutazione all’inflazione, dal prossimo maggio la pensione minima aumenterà:
L’assegno pensionistico minimo passa dunque da 563,74 euro a 572,20 euro per gli under 75 e arriva a 599,82 euro per gli ultra 75enni. In pratica, i 600 euro di pensione arriveranno solo per i pensionati più anziani, come previsto anche in Legge di Bilancio.
L’adeguamento sulla base dell’indice di rivalutazione definitivo sarà effettuato in sede di perequazione per l’anno 2024.
L’importo spettante a titolo di incremento sarà corrisposto con la stessa cadenza di pagamento della pensione (mensile, semestrale o annuale). Tale importo sarà evidenziato sul cedolino di dettaglio del pagamento con apposita voce. Come accennato sopra, è logico pensare che tale ulteriore aumento sarà corrisposto da maggio e non già dallo scorso aprile, come inizialmente detto.
Come scritto nella circolare, inoltre, con il primo pagamento vengono corrisposti anche gli arretrati spettanti dal 1° gennaio 2023 o dalla decorrenza della pensione, se successiva.