Aumenti Stipendio in Agenda Governo: da quando e importi

Il Governo mette sul piatto altri 3 miliardi di euro per aumentare gli stipendi dei lavoratori, ma limitatamente al 2023. È quanto deciso nel DEF (Documento di programmazione economico-finanziaria) approvato l’11 aprile dal Consiglio dei Ministri.

L’obiettivo è sempre lo stesso: tagliare i contributi a carico dei lavoratori per far salire il netto in busta paga. Netto che già è incrementato grazie agli aumenti prodotti dalla misura dell’esonero contributivo inserito nell’ultima Legge di Bilancio. Per il 2023, infatti, è già in programma un taglio del 3% per i redditi fino a 25 mila euro annui e del 2% per le retribuzioni da 25 a 35 mila euro.

Gli effetti di tale intervento comunque sono modesti: per i redditi fino a 25 mila euro lordi parliamo di un risparmio mensile di 41,15 euro e annuo di 493,85 euro. Da 27.500 a 35 mila euro di reddito si tratta di una trentina di euro in più in busta, 360-390 euro l’anno.

Proprio per rendere un po’ più sostanziosi tali aumenti, con i 3 miliardi aggiuntivi si punta alla riduzione di un ulteriore punto, che a breve sarà “meglio dettagliato“. Almeno questo è quello che ha anticipato la ministra del Lavoro Marina Calderone ad ANSA

Lo scopo, dunque, è quello di rendere la busta paga un po’ più consistente, soprattutto quella dei lavoratori con redditi medio-bassi. Magari già da subito: l’incremento potrebbe infatti arrivare da maggio/giugno. In ogni caso, non si protrarrà oltre dicembre 2023.