Assegno Unico per i figli a carico, non tutti gli aumenti inseriti in Legge di Bilancio saranno strutturali. Alcuni, infatti, non saranno per sempre.
L’istituzione dell’Assegno Unico Universale a partire da marzo 2022 aveva lasciato scoperte alcune categorie di percettori, soprattutto per via dell’eliminazione degli ANF e delle detrazioni per i figli a carico. Tra queste, colpite più di altre erano state le famiglie con figli disabili maggiorenni.
Proprio per compensare la perdita degli importi subita da queste famiglie, con il decreto Semplificazioni Fiscali della scorsa estate l’allora Governo Draghi aveva deciso di incrementare di 120 euro al mese la maggiorazione transitoria triennale prevista per i nuclei con ISEE sotto i 25 mila euro e con un figlio a carico affetto da disabilità (articolo 5, comma 9-bis, del decreto legislativo n. 230/2021).
Un incremento, tuttavia, limitato al solo 2022. Ma per ristabilire gli equilibri, il Governo a guida Meloni ha deciso di prolungare l’aumento di 120 euro per altre due annualità. La conferma arriva sia dalla Legge di Bilancio 2023, sia dalla circolare INPS n. 41 del 7 aprile scorso, che recita che ‹‹l’incremento di cui all’articolo 5, comma 9-bis, del decreto legislativo n. 230/2021, è confermato per l’anno 2023 e l’anno 2024››.
Una buona notizia, ma che tuttavia fa storcere un po’ la bocca: a differenza di altre maggiorazioni dell’Assegno Unico, rese strutturali, l’aumento di 120 euro per le famiglie con figli disabili viene esteso in via transitoria fino al 2024. Dunque, non sarà permanente.