Legno e Arredo, il settore viene da tre anni di fatturati che fanno segnare il record di vendite con un +14% nel 2020, + 25,5% nel 2021, +12,6% nel 2022). Questo però non ha impedito la crisi delle relazioni industriali che ha portato i sindacati di categoria a proclamare lo sciopero per il 21 aprile che si aggiunge a quello dei servizi pubblici.
L’iniziativa di Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, è spiegata così dal Segretario generale Fillea Alessandro Genovesi sul quotidiano il manifesto: nel “made in Italy, del mobile e dell’arredo vi sono operai, impiegati, designer altamente professionalizzati a cui le aziende negano però un giusto salario e un rinnovo dignitoso del loro contratto nazionale”.
Lo sciopero di 8 ore verso le aziende aderenti a Federlegno-Confindustria si farà sentire, con iniziative in molte piazze italiane, tra cui il Salone del Mobile di Milano aperto proprio in questi giorni. Saranno molti i lavoratori a fermarsi soprattutto nei territori che segnano la presenza di distretti industriali del legno-arredo, in Lombardia, Marche e soprattutto in Friuli Venezia Giulia.
In quest’ultima regione saranno più di 23 mila i lavoratori del legno a scioperare dopo la rottura del rinnovo contrattuale e il conseguente blocco degli straordinari.
A centro della richiesta sindacale il recupero del potere d’acquisto per i lavoratori, con l’aumento di 130 euro in busta paga, che era previsto già da gennaio nel contratto precedente e che segue l’inflazione.