HomeEvidenzaModello Redditi 2023, Precompilato dal 2 maggio: cosa fare?

Modello Redditi 2023, Precompilato dal 2 maggio: cosa fare?

Modello Redditi PF precompilato 2023: i contribuenti a partire da martedì 2 maggio potranno consultare la propria dichiarazione precompilata.

A comunicarlo è l‘Agenzia delle Entrate che con il comunicato del 18 aprile annuncia anche un altra nuova data per l’accettazione, modifica e trasmissione della dichiarazione a partire da giovedì 11 maggio.

Modello redditi PF 2023: nuovi dati

Quest’anno nel modello redditi precompilato saranno utilizzati nuovi dati che si aggiungono a quelli già presenti negli anni scorsi:

  • spese di intermediazioni per l’acquisto di immobile “prima casa”;
  • spese per canoni di locazione
  • corsi post-diploma presso istituti statali di alta formazione e specializzazione artistica e musicale;

Dichiarazione precompilata 2023: più semplice 

Consultare, modificare e trasmettere la dichiarazione precompilata sarà più semplice quest’anno. Dal 20 aprile 2023 sarà possibile delegare un familiare o una persona di fiducia, per gestire la propria dichiarazione.

Per il rilascio della delega l’Agenzia ha messo a disposizione due nuove funzioni:

  • autorizzazione tramite video-call con un funzionario delle Agenzia delle Entrate.
  • autorizzazione attraverso l’accesso all’area riservata sul sito Agenzia;

Queste modalità, si sommano a quelle attive già dallo scorso anno: invio di una pec oppure presentazione della richiesta presso un ufficio dell’Agenzia.

Modello redditi PF 2023 precompilato: scadenza

La scadenza per invio del modello Redditi pf 2023 (e il modello Redditi correttivo del 730) è fissata per il 30 novembre 2023.

Dichiarazione precompilata: ci sono più di dati

Quest’anno i dati trasmessi all’Agenzia superano la quota di 1 miliardo e 300 milioni che corrispondono all’ 8% in più rispetto al 2022.

Oltre un miliardo interessano le spese sanitarie, a seguire i premi assicurativi con 99 milioni, certificazioni uniche con 73 milioni, bonifici ristrutturazioni 11 milioni, interessi passivi sui mutui 8,5 milioni e infine le spese scolastiche con 6,5 milioni.

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