Bonus anti-inflazione 200 e 150 euro, mentre gran parte dei beneficiari li hanno già ricevuti entrambi, c’è chi non lo ha ricevuto perché ha ancora la possibilità di farne richiesta a INPS. Si tratta dei lavoratori autonomi e i professionisti senza partita IVA. Occhio però, perché per presentare domanda ci sono pochissimi giorni a disposizione.
Vediamo fino a quando è possibile richiederlo e chi può farlo.
Bonus 350 euro anti-inflazione: a chi spetta?
Tra i lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS potranno accedere al bonus una tantum:
- lavoratori iscritti alla gestione speciale dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli artigiani;
- lavoratori iscritti alla gestione speciale dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli esercenti attività commerciali;
- lavoratori iscritti alla gestione speciale per i coltivatori diretti e per i coloni e mezzadri;
- pescatori autonomi di cui alla legge 13 marzo 1958, n. 250, recante “Previdenze a favore dei pescatori della piccola pesca marittima e delle acque interne”, che istituisce, tra l’altro, tutele previdenziali a favore delle persone che esercitano la pesca quale esclusiva o prevalente attività lavorativa, quando siano associate in cooperative o compagnie e rapporto di lavoro autonomo oppure esercitino tale attività per proprio conto, senza essere associate in cooperative o compagnie;
- liberi professionisti iscritti alla Gestione separata dell’INPS, di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, quali soggetti che esercitano per professione abituale, ancorché non esclusiva, attività di lavoro autonomo, di cui al comma 1 dell’articolo 53 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, ivi compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici.
Hanno diritto al bonus anche i lavoratori iscritti in qualità di coadiuvanti e coadiutori alle gestioni previdenziali degli artigiani, esercenti attività commerciali e coltivatori diretti e per i coloni e mezzadri.
Esclusi, invece, gli imprenditori agricoli professionali iscritti alla gestione per i coltivatori diretti e per i coloni e mezzadri per l’attività di amministratore in società di capitali in quanto il reddito percepito non rientra tra i redditi prodotti dall’attività aziendale.
Bonus 350 euro autonomi: quali requisiti?
Possono richiedere il Bonus 200 + 150 euro i lavoratori autonomi e professionisti non titolari di partita IVA che soddisfino i requisiti indicati nella circolare INPS 16 marzo 2023, n. 30, ossia:
- avere percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro nel periodo d’imposta 2021 oppure avere percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro nel periodo d’imposta 2021;
- essere già iscritti alla gestione autonoma dell’INPS con posizione attiva alla data del 18 maggio 2022;
- avere un’attività lavorativa avviata al 18 maggio 2022;
- avere effettuato entro il 18 maggio 2022, per il periodo di competenza dal 1° gennaio 2020 e con scadenze di versamento entro il 18 maggio 2022, almeno un versamento contributivo, totale o parziale, alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità;
- non essere titolare di trattamenti pensionistici diretti alla data del 18 maggio 2022, data di entrata in vigore del decreto Aiuti;
- non aver percepito il Bonus ad altro titolo.
I richiedenti potranno dunque accedere solo al bonus 200 euro se hanno percepito un reddito complessivo lordo tra i 20 mila e i 35.000 euro nel periodo d’imposta 2021. L’indennità salirà a 350 euro nei casi in cui, nel periodo d’imposta 2021, i lavoratori interessati abbiano percepito un reddito complessivo entro i 20.000 euro.
Bonus 200 + 150 euro, come fare domanda?
La domanda dovrà essere inviata entro il prossimo 30 aprile. C’è ancora una manciata di giorni, dunque, per richiederlo. È possibile presentarla tramite patronati, contact center e il servizio online, all’interno del “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”.
I professionisti iscritti esclusivamente ad altri enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza diversi da INPS, ai fini dell’accesso all’indennità, sono tenuti a presentare la domanda agli enti previdenziali cui sono obbligatoriamente iscritti, nei termini e con le modalità dagli stessi previsti.