Reddito di Cittadinanza, il sussidio entrato nel nostro ordinamento nel 2019 è da oggi ufficialmente riformato. Una riforma radicale, quella apportata dal Decreto Lavoro approvato in Consiglio dei Ministri, che divide in due il sussidio che non sarà più come prima.
Due sussidi per due platee. Vediamole.
Strumento di Attivazione 2023: nuovo RdC per gli occupabili
La prima quella degli ‘occupabili’, soggetti tra i 18 e i 59 anni che nel proprio nucleo familiare non hanno minori, disabili o over 60, godrà dello Strumento di Attivazione.
SdA, questo è l’acronimo, sarà di 350 euro per chi ha un ISEE non superiore a 6.000 euro e spetterà per 12 mesi non rinnovabili a condizione che ci si impegni nel seguire un corso di formazione. Per i requisiti previsti dalla bozza di Decreto clicca qui. SdA decorrerà da settembre 2023.
E non si trova un lavoro dopo i 12 mesi accompagnati da formazione? Su questo il governo, ha dato sempre risposte vaghe, come sui Rai3 qualche ora fa il Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, ex sindacalista Ugl, e oggi esponente governativo della Lega.
Assegno di Inclusione 2023: nuovo RdC per i fragili
La seconda misura è destinata ai nuclei fragili, vale a dire coloro che hanno al proprio interno minori, disabili, e over 60, che godranno di 18 mesi di sussidio, rinnovabili per altri 12.
Per loro l’importo base è di 500 euro mensili, elevabili in presenza altri componenti e con l’affitto. Per ricevere questo sussidio occorre avere un ISEE non superiore a euro 9.360. Per i requisiti previsti dalla bozza di Decreto clicca qui. AdI decorrerà dal 1° gennaio 2024.