Finito il Reddito di Cittadinanza, dal 1° settembre 2023 arriva lo Strumento di attivazione, un beneficio economico erogato come indennità di partecipazione alle misure di attivazione lavorativa.
Lo strumento, infatti, è riservato a chi partecipa a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro comunque denominate.
Avrà una durata di 12 mesi, non rinnovabile, e un importo mensile erogato da INPS pari a 280 euro. Vediamo quali sono i requisiti per accedervi così come spiegati nel Decreto Lavoro che lo annuncia ufficialmente.
Lo Strumento di attivazione è utilizzabile dai componenti dei nuclei familiari che non hanno i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione (la misura economica che spetta ai fragili) e che:
Lo Strumento di attivazione può essere utilizzato anche dai componenti dei nuclei che percepiscono l’Assegno di inclusione, che non siano calcolati nella scala di equivalenza. Lo Strumento di attivazione è incompatibile con il Reddito e la Pensione di cittadinanza e con ogni altro strumento pubblico di integrazione o di sostegno al reddito per la disoccupazione.
I requisiti (economici, di cittadinanza e in riferimento ai beni durevoli) sono gli stessi che valgono per l’Assegno di inclusione, quindi:
Richiedendo lo strumento di attivazione, l’interessato è tenuto a rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e ad autorizzare espressamente la trasmissione dei dati relativi alla richiesta ai centri per l’impiego, alle agenzie per il lavoro e agli enti autorizzati all’attività di intermediazione, nonché ai soggetti accreditati ai servizi per il lavoro.
Il richiedente è convocato presso il servizio per il lavoro competente, per la stipula del patto di servizio personalizzato, dopo la sottoscrizione del patto di attivazione digitale.
Nel patto di servizio personalizzato, il beneficiario dello Strumento di attivazione deve indicare, con idonea documentazione, di essersi rivolto ad almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione. Il patto di servizio personalizzato può prevedere l’adesione ai servizi al lavoro e ai percorsi formativi previsti dal Programma nazionale per la Garanzia occupabilità dei lavoratori (GOL).
A seguito della stipulazione del patto di servizio, attraverso la piattaforma digitale, il beneficiario può ricevere offerte di lavoro, servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro, oppure essere inserito in specifici progetti di formazione erogati da soggetti, pubblici o privati, accreditati alla formazione dai sistemi regionali, da fondi paritetici interprofessionali e da enti bilaterali. Comunque l’interessato può autonomamente individuare progetti di formazione, ai quali essere ammesso e, in tal caso, deve darne immediata comunicazione attraverso la piattaforma.