I bonus per i lavoratori erogati dai datori di lavoro e in forma diversa dal denaro, ossia i fringe benefit, toccheranno il tetto dei 3 mila euro. L’ufficialità arriva dal Decreto Lavoro in vigore dal 5 maggio 2023.
L’articolo del decreto che sancisce nuove regole per i fringe benefit è il 40, intitolato “Misure fiscali per il welfare aziendale“. Vediamo meglio cosa stabilisce.
Bonus lavoratori 3.000 euro: i dettagli
Come già annunciato dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il testo del Decreto lavoro prevede l’aumento della soglia di non imponibilità per i fringe benefit.
Solo per il 2023, il valore sale dagli attuali 258 euro circa fino a 3.000 euro, ma solo per:
- i lavoratori dipendenti
- con uno o più figli minori compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati.
Le due condizioni sono imprescindibili. Ecco quanto si legge nel decreto:
“Limitatamente al periodo d’imposta 2023, […], non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di euro 3.000, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati […], nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.”
Il limite dei 3 mila euro, specifica il decreto, si applica se il lavoratore dipendente dichiara al datore di lavoro di avervi diritto indicando il codice fiscale dei figli.
Per tutti i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35 mila euro, i fringe benefit si aggiungono all’altra misura pensata per aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori, ossia l’esonero contributivo di ulteriori 4 punti percentuali per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 30 novembre 2023: per conoscere gli aumenti netti di stipendio che ti spettano dopo il Decreto usa il CALCOLATORE di TuttoLavoro24.it cliccando qui.