Il Reddito di Cittadinanza ha i mesi contati. Nel 2023, infatti, si possono riscuotere solo 7 mensilità e dal 27 luglio la platea dei percettori inizierà quindi a ridursi progressivamente. Eppure, c’è chi continuerà a percepire RdC fino a dicembre 2023.
È lo stesso Decreto Lavoro a prevedere delle eccezioni al limite delle 7 mensilità. Chi riguardano? Vediamo.
Reddito di Cittadinanza, chi lo prende per tutto il 2023?
Da settembre, al posto del Reddito di Cittadinanza arriva il Supporto per la formazione e per il lavoro: un sussidio destinato a chi ha, tra gli altri requisiti, un ISEE sotto i 6 mila euro, un’età compresa tra i 18 e i 59 anni (è dunque occupabile) ed è attivo nella ricerca di un impiego.
Per tutti loro, nel 2023 il RdC avrà dunque una durata massima di 7 mesi, fuorché in un caso, previsto espressamente dal Decreto Lavoro.
Il riferimento è all’articolo 13, comma 5, il quale sancisce che il limite temporale dei 7 mesi ‹‹non si applica per i percettori del Reddito di Cittadinanza che, prima della scadenza dei sette mesi, sono stati presi in carico dai servizi sociali, in quanto non attivabili al lavoro. […] i servizi sociali comunicano all’INPS, entro il 30 giugno 2023, l’avvenuta presa in carico, ai fini del prosieguo della percezione del reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023».
In pratica, il Reddito di Cittadinanza durerà per tutto il 2023 per tutti i percettori ritenuti non attivabili al lavoro presi in carico dai servizi sociali prima della scadenza del sussidio (semprechè i 18 mesi non terminino prima).
Ma c’è anche un’altra categoria che potrà riscuotere tutte e 12 le mensilità di RdC nel 2023: si tratta delle famiglie in cui c’è almeno un componente disabile, over 60 o minorenne. Per loro, infatti, il Reddito di Cittadinanza durerà un po’ di più e non si applica la restrizione dei 7 mesi introdotta dalla legge di Bilancio e confermata dal Decreto Lavoro.
Le ricariche per loro dureranno fino a dicembre 2023 (entro la capienza dei 18 mesi), dopodiché arriverà l’Assegno di inclusione dal 1° gennaio 2024. In pratica, questi nuclei familiari hanno come scadenza naturale quella dei 18 mesi, se questa cade nel 2023.