Metalmeccanici, l’aumento di 80 euro potrebbe arrivare sulle busta paga di giugno 2023. Ma quando si avrà la certezza? Vediamo quali sono le ultime indicazioni fornite dai sindacati firmatari del CCNL Metalmeccanica Industria così da ricostruire il calendario.
Fiom-Cgil ha fatto sapere di recente che “nei primi giorni del mese di giugno 2023, l’Istat ufficializzerà il valore dell’Ipca depurato, dai costi energetici importati, indice a cui il contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici fa riferimento per il calcolo degli aumenti contrattuali”. A quel punto, una volta conosciuto l’indice IPCA depurato dal costo dei beni energetici, sia gli scostamenti sugli anni precedenti, sia il previsionale, si potrà ricomporre il quadro. L’appuntamento è dunque per i primi giorni di giugno, probabilmente dal 5 giugno in poi.
L’andamento inflattivo dei mesi scorsi, confermato anche dalla nota mensile di aprile, fanno dire al sindacato che “è ormai certo che per la prima volta verrà applicata la cosiddetta clausola di garanzia inserita nell’ultimo rinnovo contrattuale”. Ed è proprio la clausola di garanzia che potrà portare agli 80 euro.
Metalmeccanici, aumenti 80 euro quando?
Una volta conosciuti i dati Ipca le parti sociali – si legge nell’accordo di rinnovo Metalmeccanici – dovranno incontrarsi «per definire la quota di TEM relativa alla dinamica dell’Ipca al netto degli energetici importati. Nel caso in cui l’importo all’adeguamento Ipca risultasse superiore agli importi degli incrementi retributivi complessivi di riferimento per ogni singolo anno […] i minimi tabellari saranno adeguati all’importo risultante». Sarà quindi definita tra Federmeccanica, Assistal e i sindacati Fiom-Fim-Uilm, una data (sempre nel mese di giugno 2023) per esaminare il documento Ipca e decidere come intervenire.
Gli incrementi già definiti con il rinnovo del 2021 dicono che al livello C3 spetta dal 1° giugno 2023 un importo aggiuntivo di 27 euro. Tradotto: ai lavoratori – male che vada – andrà comunque un aumento di 27 euro. Tuttavia ci sono ottime chances che questo salga ben al di sopra di questa cifra.
Lo ricorda anche Fiom-Cgil, con l’applicazione della clausola di garanzia “se venisse confermato il valore Ipca previsto dall’Istat pari a 4,7% l’incremento dei minimi retributivi – livello C3 – sarà sicuramente superiore a 80€ anziché 27€”